CRIMINE
Catania: c’è un nuovo pentito, a San Cocimo non dormono sonni tranquilli
Santo Livoti, detto Melo U Vampiro, ha cambiato vita dopo il blitz Sottosopra.
Le notizie viaggiano anche sul web. E TikTok è diventata una vetrina anche per rinnegare chi ha deciso di fare una scelta importante come quella della collaborazione della giustizia. E’ il caso di Santo Livoti – conosciuto come Melo ‘u vampiro – arrestato qualche mese fa nell’inchiesta Sottosopra e che ha deciso di cambiare strada rispetto al passato. Un aspirante pentito potremmo definirlo. Perché la certificazione di collaborazione arriverà al termine dei 180 giorni stabiliti dalla legge. Giorni in cui dovrà raccontare ai magistrati tutto quello che sa e conosce in maniera diretta e indiretta del mondo criminale catanese. Livoti è accusato di aver gestito lo spaccio in alcuni appartamenti – dotati anche di drug room – dei palazzi di edilizia popolare del viale Nitta numero 12. Ma a imbeccarlo sulle strategie sarebbe stato l’ergastolano Lorenzo Saitta ‘u scheletro, boss di livello della famiglia catanese di Cosa nostra.
“Uomo di fiducia di Trentuno”
L’ergastolano avrebbe fornito indicazioni con un telefono cellulare che aveva a disposizione nonostante la detenzione. Ma la tesi della procura non ha trovato l’accoglimento della gip che ha firmato l’ordinanza scattata lo scorso gennaio. Secondo il pentito Salvatore Scavone, ex reggente dei Nizza, il Vampiro sarebbe stato l’uomo di fiducia di Tony Trentuno, genero di Saitta, che avrebbe preso le redini del suocero nella governance mafiosa del gruppo di San Cocimo in piazza Machiavelli. Siamo nella storica roccaforte criminale di Maurizio Zuccaro, imparentato con Saitta. Livoti avrebbe coadiuvato Trentuno nella gestione del traffico di sostanze stupefacenti. Secondo Scavone avrebbe addirittura tenuto la contabilità del traffico di sostanze stupefacenti per conto del boss in erba. Che nel 2021 è sfuggito al blitz Quadrilatero e fu catturato dai carabinieri sulla Salerno-Reggio Calabria.
A San Cocimo qualcuno trema
Livoti ebbe un ruolo fondamentale nella latitanza di Trentuno, che è tornato in libertà da qualche tempo. E furono proprio quelle indagini a portare i carabinieri a far partire diverse intercettazioni che collegate alle dichiarazioni di Checco Scordino, un altro pentito, fecero scoprire lo spaccio “in casa” con servizio annesso di consumo in loco. La faccia di Livoti gira sui social accompagnata dagli emoticon di facce e macchine delle forze dell’ordine: «Il nuovo pentito di Catania Melo u Vampiro». E a San Cocimo non sono rimasti indifferenti alla scoperta. C’è chi da qualche settimana non dorme sonni tranquilli.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA