Il pestaggio era stato violentissimo. Chi lo ha visto disteso per terra in via Maqueda, lo scorso 4 luglio, era certo che sarebbe morto. E così è stato. Dopo 12 giorni di agonia, Moataz Derbelli, 20 anni, arrivato dall’Africa alla Sicilia su un barcone, è deceduto in ospedale.
Era stato aggredito a Palermo, in via Maqueda, asse centrale della città che ormai somiglia sempre di più a un suk conteso tra bande rivali. Oggi alle 10.20 i medici ne hanno dichiarato il decesso. Nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Policlinico si è fatto di tutto per salvarlo.
«Il danno neurologico severo da trauma subito e le complicanze post arresto cardiaco verificatosi nell’immediatezza dell’evento non hanno permesso, nonostante il trattamento intensivo, di recuperare le funzioni vitali – ha detto il primario Antonello Giarratano – Si esprime il cordoglio alla famiglia lontana e un ringraziamento al Consolato della Tunisia, alle autorità intervenute e al Comune di Palermo».
Per dodici giorni Derbeli è rimasto in condizioni disperate in ospedale. I genitori sono ancora in Tunisia e sono in contatto col Consolato a Palermo. L’unico familiare che gli ha fatto visita è un lontano zio che vive nel capoluogo siciliano. Moataz Derbeli era arrivato in Italia sbarcando a Lampedusa tre anni fa da minore straniero non accompagnato. Dopo un periodo in un centro di seconda accoglienza per ragazzi, era fuggito e viveva a Palermo.
Nel pomeriggio del 4 luglio alcuni ragazzi tunisini avevano intimato a un venditore ambulante di pannocchie di andarsene. Dava fastidio ai pusher che vendono droga alla luce del sole. L’ambulante ha tentato prima di investirli con la moto ape, poi ha chiamato rinforzi dal vicino mercato di Ballarò. In diversi hanno accerchiato il tunisino che faceva parte del gruppo e lo hanno picchiato. Uno con più violenza e forse con una spranga. Si tratta di un somalo di 28 anni che vive a Palermo da tempo e che dopo il pestaggio era fuggito in Toscana.
Gli agenti di polizia hanno passato ore a guardare tutti i filmati della zona per risalire agli autori dell’aggressione. Il 28enne è stato fermato a Lucca. E’ accusato di omicidio aggravato.
«Esprimo sincera amarezza e dolore dopo aver appreso la notizia della morte di una giovane vita, maturata all’interno di uno scenario di violenza e regolazione di conti e avvenuta in una zona del centro storico nella quale da tempo vengono segnalate svariate condizioni di pericolo. Confido nella collaudata capacità investigativa delle forze dell’ordine, unita ai dispositivi di telecontrollo del territorio, affinché vengano al più presto individuati i responsabili», aveva detto nel pomeriggio il sindaco di Palermo Lagalla. E mentre il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Ottavio Zacco ha chiesto un tavolo di crisi per affrontare la difficile situazione che si vive nel centro del capoluogo, teatro di scontri tra bande quotidiani, il comitato dei residenti uniti per il quartiere, che denuncia da mesi la situazione di degrado della zona, ha portato un fiore proprio nel luogo del pestaggio. «Chiediamo da anni una maggiore presenza in strada di tutte le necessarie figure ma purtroppo non siamo stati in grado di farci ascoltare – dice Antonio Nicolao voce de comitato e vice presidente della prima circoscrizione – Prendo atto delle dichiarazioni del sindaco, che pare intenda sollecitare il Comitato per l’ordine e la sicurezza ad aumentare l’attenzione delle forze dell’ordine».