La manifestazione
Metalmeccanici, in 500 partecipano alla protesta a Palermo
Questa mattina il sit-in, organizzato da Fiom, Fim e Uilm, sotto la sede di Sicindustria Palermo, in via XX Settembre
Sono stati circa cinquecento i lavoratori metalmeccanici palermitani che, questa mattina, hanno preso parte al sit-in, organizzato da Fiom, Fim e Uilm, sotto la sede di Sicindustria Palermo, in via XX Settembre. Una giornata di mobilitazione, per chiedere il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, che ha avuto punte di adesione tra il 70 e il 100 per cento in tante aziende. Alla Kone 100 e alla Schindler ha scioperato il 100 per cento dei lavoratori, alla Sei Energia il 70 per cento, alla Present il 50 per cento, alla Polygon il 70 per cento, presso la Sirti e la Selikab il 70 per cento, a Largo Marsino, indotto Fincantieri il 90 per cento, Fincantieri 70 per cento, Sispi 70 per cento, Leonardo 70 per cento, Engineering 60 per cento. La manifestazione, nazionale, è stata organizzata oggi nel capoluogo siciliano ma, tra dicembre e gennaio, si terrà anche in altre città d’Italia.
«Una adesione altissima – commenta il segretario generale Fiom Cgil Palermo e Sicilia Francesco Foti – tutti i metalmeccanici palermitani, unitariamente, di Fim Fiom e Uilm chiedono di avere il contratto nazionale. E’ inammissibile che Federmeccamnica abbia chiuso la trattativa. Da qui riparte la vertenza e chiediamo la riapertura del tavolo e soprattutto di discutere la nostra piattaforma, votata al 98 per cento da tutti i metalmeccanici italiani. In piazza oggi a protestare sono presenti al sit-in i lavoratori delle principali aziende, da Fincantieri a Leonardo e a Engineering alle piccole medie imprese». «Oggi è una giornata importante, scioperiamo per difendere il nostro contratto, o meglio perché il nostro contratto è scaduto da tempo e deve essere rinnovato – dice Antonio Flaccomio, Rsu Fiom alla Sispi, la partecipata del Comune – dobbiamo recuperare un minimo di potere d’acquisto. Abbiamo gli stipendi più bassi di tutta Europa o quasi, abbiamo servizi non corrispondenti a ciò che paghiamo con le tasse. E questo non può essere accettato e non deve essere accettabile per nessuno, da metalmeccanici ma anche da tutte le altre categorie».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA