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Mazzette per certificati d’invalidità, l’Asp di Palermo su Genova: «Siamo disgustati»

Il medico ed ex dirigente dell'Azienda Sanitaria Provinciale è accusato di essere stato al centro di un sistema di corruzione che vede coinvolte altre cinque persone

Di Redazione |

Il sindaco di Partinico Pietro Rao ha revocato le deleghe all’assessore Agostino Genova di Partinico. Le decisioni dopo la notizia dell’inchiesta sui falsi invalidi, culminata con l’arresto ai domiciliari di Genova nell’operazione «Vediamoci Chiaro» scattata a Palermo e condotta dal nucleo di polizia economico e finanziari della Guardia di Finanza.

«Ho immediatamente revocato le deleghe, seppur marginali – scrive in una nota il primo cittadino – allo stesso affidate e che vengono assegnate momentaneamente alla vicesindaco Tea Speciale». Il sindaco e la giunta, fiduciosi del lavoro della magistratura – si legge in una nota del Comune -, confidano che venga fatta chiarezza per quanto accaduto, precisando che l’inchiesta non riguarda in alcun modo atti o iniziative legate all’attività amministrativa dello stesso.

E anche il segretario nazionale della Democrazia cristiana Totò Cuffaro e il vice presidente del partito Francesca Donato prendono provvedimenti su Genova, appartenente al loro partito.

«La notizia dell’ordinanza cautelare emessa dal gip di Palermo su richiesta della Procura per corruzione e falso nei confronti di Agostino Genova ci lascia letteralmente basiti. A tutela della Democrazia cristiana, della sua immagine e dei suoi iscritti Genova viene sospeso con effetto immediato dal partito e ci riserviamo, se i fatti dovessero essere confermati, di procedere alla sua espulsione», scrivono in una nota congiunta. «Esprimiamo totale fiducia nel lavoro della magistratura che, siamo certi, accerterà rapidamente i fatti di una vicenda che desta profondo turbamento», scrivono ancora i vertici della Dc.

Agostino Genova sarebbe uno dei personaggi “chiave” dell’inchiesta di Palermo che vede indagate altre cinque persone. L’ex dirigente dell’Asp di Palermo e presidente di alcune commissioni provinciali per l’invalidità civile sarebbe stato al centro di un sistema di corruzione in cui erano coinvolti anche un medico certificatore, abilitato dall’Inps all’inserimento dei certificati necessari all’avvio delle pratiche di richiesta delle invalidità e diversi intermediari che mettevano in contatto chi era interessato ai benefici assistenziali e i pubblici ufficiali corrotti. Secondo gli inquirenti, Agostino Genova in cambio di denaro e regali avrebbe redatto, anche usando documenti falsi, verbali di riconoscimento di invalidità senza verificare che i richiedenti ne avessero i requisiti. In alcuni casi gli attestati sarebbero stati rilasciati a chi non ne aveva diritto, in altri le tangenti avrebbero contribuito a velocizzare le pratiche. Gli investigatori hanno scoperto una sorta di tariffario con le cifre imposte dal dirigente medico per l’istruttoria delle pratiche. Il pubblico ufficiale, inoltre, provvedeva senza il visto collegiale delle commissioni, violando così il regolamento del procedimento. Sono al vaglio centinaia di istanze di invalidità rilasciate dalla commissione. Gli indagati come compenso avrebbero preteso le prime mensilità dei benefici o parte degli arretrati riconosciuti.

L’Asp di Palermo si costituirà parte civile nei confronti dell’ex dipendente dell’Azienda sanitaria, Agostino Genova. «Si apprende dalla stampa dell’inchiesta che ha coinvolto il medico Agostino Genova, collocato in pensione dal 31 dicembre scorso – ha detto il Commissario dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni -, siamo indignati e disgustati a leggere il contenuto delle intercettazioni pubblicate dai giornali, ma soprattutto siamo indignati da quanto emerso dall’inchiesta. Ci costituiremo in tutte le sedi a tutela dell’immagine e dell’onorabilità dell’Asp di Palermo».Genova, ex dirigente medico dell’Asp, aveva, tra l’altro, partecipato al concorso per direttore dell’Unità operativa complessa di Medicina legale della stessa Azienda, risultando inidoneo.

 E anche l’Antimafia prende posizione su quanto accaduto: “La commissione regionale Antimafia aprirà un’indagine conoscitiva sulle modalità di gestione delle commissioni provinciali per l’invalidità civile”. Lo annuncia il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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