Mafia, permesso premio da 15 giorni al boss Ignazio Pullarà

Di Redazione / 03 Novembre 2024

l boss mafioso palermitano Ignazio Pullarà, 78 anni, è uscito dal carcere per un permesso premio di 15 giorni concesso dal giudice di sorveglianza di Cuneo. Lo scrive Repubblica Palermo. Pullarà condannato per mafia e omicidio è il terzo boss che negli ultimi tempi ha goduto di permessi premio dopo i mafiosi Paolo Alfano e Raffaele Galatolo. Un altro mafioso, Giovanni Formoso, è in semilibertà ed era stato condannato per la strage di via Palestro a Milano.

Un altro presunto mafioso, Giuseppe Corona, era stato scarcerato una decina di giorni fa per decorrenza dei termini di custodia cautelare (sulla sua condanna si deve pronunciare la Cassazione) e la corte d’Appello di Palermo, su richiesta della procura generale, ha applicato nei confronti dell’imputato, la misura cautelare del divieto di dimora in Sicilia, l’obbligo di permanenza nell’abitazione in orario notturno e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria del luogo dove dimorerà.

Sula vicenda è intervenuta la senatrice Enza Rando, responsabile Legalità e contrasto alle mafie della segreteria nazionale del Partito Democratico. «La preoccupazione per le continue scarcerazioni dei boss mafiosi è sempre più alta: dopo Paolo Alfano di Brancaccio e Raffaele Galatolo dell’Acquasanta, un altro ergastolano di Palermo è stato rimesso in libertà, Ignazio Pullarà del mandamento di Santa Maria di Gesù. Un concatenarsi di cause – tra allungamento dei tempi processuali e permessi premio – sta producendo il susseguirsi di scarcerazioni inaccettabili. In un’interrogazione al Ministro Nordio chiediamo conto delle ragioni che stanno producendo questa situazione e quali interventi sono previsti per rafforzare gli uffici giudiziari, in modo particolare quelli del sud Italia. Bisogna ascoltare il grido d’allarme delle associazioni dei famigliari delle vittime di mafia e mettere un freno alle scarcerazioni con estrema urgenza, rischiano di avere una grave ricaduta sui territori per la ripresa dell’attività criminale».

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Pubblicato da:
Leandro Perrotta