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L’ultimo appello di Manuela per salvare la sua casa

Il 27 febbraio la casa in cui Manuela Calvagna vive in affitto andrà all'asta. La raccolta fondi per permetterle di acquistarla

Di Francesca Aglieri Rinella |

È l’ultima settimana di una corsa contro il tempo quella di Manuela Calvagna, 44 anni, affetta dalla sclerosi multipla che l’ha resa disabile. La “sua” casa, quella in cui vive in affitto dal 2003, il 27 febbraio andrà all’asta. Manuela – che a metà dicembre ha raccontato la sua storia a La Sicilia – nei mesi scorsi ha lanciato un appello sulla piattaforma mondiale solidale “gofundme” in cui le persone possono chiedere aiuto in base alle proprie esigenze, ha raccolto 35mila euro. Soldi che non bastano perchè la somma da raggiungere è di 72mila.

La raccolta fondi

«La raccolta fondi è andata bene – dice – perchè tra piattaforma crowfunding e donazioni private sono riuscita a raggiungere 35mila euro. Io entro il 27 dovrò fare l’offerta e chiaramente sto cercando di raggiungere la cifra che mi possa permettere di fare anche io un’offerta all’asta. Con i soldi che ho finora raccolto sarebbe davvero rischioso perchè avrei solo quattro mesi di tempo per dare il saldo. Ma se non sono sicura di farcela, perderei la cauzione e tutto quello che ho dato. E sarebbe un azzardo, oltre che un’ingiustizia. Quindi preferisco fare un ultimo tentativo e l’ultimo appello al raggiungimento della somma necessaria». Nonostante la malattia, con cui convive da venti anni, Manuela non ha mai perso il sorriso e la fiducia. «Sono davvero felice perchè nel frattempo si sono attivate tante persone, ho percepito attorno a me una solidarietà così forte, bella e emozionante. Che è stato anche spiazzante, non mi aspettavo tanto affetto. In un’epoca in cui c’è sordità alle esigenze di chi soffre e in cui ognuno p ensa a se stesso, mi ha rincuorato vedere tanta gente che mi ha sostenuta».

Manuela adesso è a un bivio. Da una parte spera e crede che l’asta del 27 febbraio possa andare deserta, dall’altra non ne ha la certezza e non vuole deludere chi le è stato vicino a cui vuole dare prova dell’impegno per l’acquisto di quella che sente comunque come la “sua” casa.

L’appartamento in cui vive in affitto a San Gregorio di Catania, è come gli altri immobili messi all’asta visibile su un sito internet dedicato. E sono stati in tanti i possibili compratori che hanno prenotato un appuntamento per vederlo. «Tanta gente è venuta a vedere la casa. È significato per me aprire la porta, farla entrare nei miei ambienti, un po’ nella mia vita e restare in silenzio all’ingresso e aspettare che i possibili compratori si facessero un’idea. Ti senti strana, non è la cosa più bella del mondo. Però non nascondo che in più occasioni la mia presenza in casa ho avuto l’impressione che abbia dissuaso i compratori. Non solo perchè vedere una persona nella mie condizioni spaventa, ma anche perchè l’appartamento non sarebbe immediatamente fruibile per via delle modifiche e degli adattamenti che nel tempo sono stati fatti per renderla su misura per me. Questo mi lascia sperare che la gara possa andare deserta, ma è solo, appunto, una mia speranza. Se questo accadesse, la cifra non sarebbe più quella iniziale, ma si abbasserebbe a 51mila euro e allora sì che con i 35mila che ho già raccolto potrebbero diventare un orizzonte possibile. Ma non posso nel frattempo fare un azzardo e se ho la possibilità non presentare un’offerta. Mancherei di rispetto a tutta la gente che mi è stata accanto».

L’appello

Tanta gente ha già risposto all’appello “Vorrei restare a casa mia” all’indirizzo https://gofund.me/924013e6 dove è possibile ancora fare un’offerta. E aiutare Manuela che in quella casa, in quel regno a misura di disabile vorrebbe restare «fino a quando la malattia glielo permetterà…». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA