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L’Infanta Cristina divorzia da Iñaki Urdangarin dopo un tradimento

Dopo 26 anni di matrimonio con il campione di pallamano: da favola d’amore alla condanna per corruzione

Di Paola Del Vecchio |

Una firma davanti a un notaio di Barcellona sotto la dichiarazione di divorzio. Per Cristina di Borbone, 58enne infanta di Spagna, secondogenita dei monarchi emeriti Juan Carlos I e Sofia e sorella di re Felipe VI, è l’epilogo ormai ineludibile della parabola che ha segnato i 26 anni di matrimonio con il marito ed ex campione di pallamano, Inaki Urdangarin. Una favola d’amore a prima vista cominciata nel 1996, durante la celebrazione dei Giochi Olimpici di Atlanta. Coronata un anno dopo con le nozze nella cattedrale di Barcellona davanti a 1.500 invitati. Allietata dalla nascita dei loro quattro figli, Juan, Pablo, Miguel e Irene, oggi fra i 24 e i 18 anni. Divenuta un cammino di spine, con la condanna per corruzione del consorte che ha trascinato anche l’infanta, poi assolta, sul banco degli imputati. Culminata, infine, nel 2022 con l’umiliazione delle foto di Urdangarin, in regime di semilibertà dal carcere, mano nella mano con una giovane bionda, allora sconosciuta, pubblicate da una rivista di gossip.

Lui ha una relazione con la bionda Ainhoa

Sono passati due anni dall’annuncio della separazione «di comune accordo» alla firma del divorzio degli ex duchi di Palma – ormai spogliati anche dei loro titoli regali – che, secondo quanto anticipato da Hola, ha posto la parola fine al loro vincolo matrimoniale. Nel frattempo, spiegano fonti bene informate citate dalla rivista, la figlia minore, Irene, ha compiuto 18 anni e, dunque, Cristina di Borbone non dovrà chiudere con l’ex consorte un accordo di affido e custodia della prole. Sarà lei, secondo Abc, a farsi carico economicamente dei figli, ma non pagherà alimenti a Urdangarin, che intanto vive – senza più nascondersi – la sua relazione con Ainhoa Armentia, 45 anni, collega nello studio legale dove l’ex campione di pallamano sta finendo di scontare, con lavori socialmente utili, la condanna a quasi sei anni di carcere in libertà vigilata.

L’infanta coinvolta nell’inchiesta sul caso Noos

E dire che Cristina aveva rifiutato il divorzio perfino davanti all’aut aut paterno, ai tempi dell’incriminazione di Inaki, quando finì a sua volta coinvolta nell’inchiesta sul caso Noos. Prima esponente di una casa reale sottoposta a interrogatorio pubblico – con la conseguente gogna – davanti alle telecamere tv. E ancora quando, dopo il processo, decise di trasferirsi a Ginevra per sottrarsi con i figli all’assedio dei paparazzi. Per prendere le distanze dallo scandalo, sommato a quelli di cui si rese protagonista Juan Carlos I negli ultimi anni del suo regno e che nel 2014 lo portarono all’abdicazione, Felipe VI decise di rinnovare la Casa Reale, limitando le presenze dei familiari agli atti istituzionali: la moglie Letizia, la principessa delle Asturie ed erede al trono, Leonor, la sorella infanta Sofia e i monarchi emeriti, Juan Carlos e Sofia.

Sofia, “la regina triste”: a Juan Carlos attribuiscono 1.500 amanti

Nell’ex ‘riserva cristiana d’occidente’, la monarchia iberica appare oggi come la più secolarizzata d’Europa, almeno per quanto riguarda lo scioglimento del vincolo del matrimonio. L’infanta Elena di Borbone, sorella maggiore di Cristina, si separò ormai oltre 15 anni fa dal marito Jaime de Marichalar, con una «cessazione della convivenza coniugale», come indicava il comunicato ufficiale, poi coronata due anni fa con il definitivo divorzio. E, se si annovera il primo matrimonio della regina Letizia come «errore di gioventù» quando era ancora una anchorwoman di successo, l’unica che resta ancora legata dal vincolo formale delle nozze è l’emerita Sofia, ribattezzata la “regina triste”, nonostante da anni viva separata da Juan Carlos, le cui biografie non autorizzate attribuiscono oltre 1.500 amanti.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA