Settanta orti sociali, oltre un centinaio di “cittadini agricoltori” che hanno creato una affiatata comunità. E che non manca di far sentire la propria voce per le piccole e grandi problematiche dell’area di viale San Teodoro, dove il Comune ha affidato loro tramite bando pubblico gli appezzamenti. Questa estate un incendio, doloso, a uno dei capanni aveva posto all’attenzione della città le problematiche di sicurezza nell’area, peraltro in attesa di alcuni lavori di ammodernamento tramite i fondi ottenuti con la “democrazia partecipata” nel 2022. Ma da mesi gli ortolani lamentano le difficoltà nella fornitura dell’acqua necessaria ad abbeverare le piante.
Un tema che vede in prima linea i rappresentanti del Comitato Librino Attivo, che gestisce “l’orto delle donne” all’interno dell’area. «Sono tematiche su cui abbiamo anche sollecitato il sindaco e il prefetto, inviando una richiesta di incontro alla quale non abbiamo però ricevuto risposta. Ma che riproponiamo, anche alla stampa, perché si tratta di aree comunali in gestione con regolare affidamento. E di cui gli assegnatari tutti si prendono estrema cura», fanno sapere dal comitato civico Fabio Scuto, Sara Fagone e Franco Torre. Nelle foto inviate dal Comitato, è inoltre evidente lo stato di abbandono della zona, tra tombini aperti, rifiuti ed erbacce che rendono difficoltoso l’accesso anche alle piste ciclabili realizzate recentemente nelle cosiddette “spine verdi”.
Il tema quindi non si limita però alle difficoltà all’interno dell’area, ma si estende alle problematiche dell’intera zona. «Come abbiamo sottolineato più volte nel corso degli anni ci sono ancora molte problematiche legate ai trasporti da e verso la zona, con addirittura gli autobus che quando cala il sole vengono ridotti di numero per evitare atti vandalici. Ci sono poi problemi di manutenzione nei sottopassi e di manutenzione nelle aree».