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La Santità Rosaliana e la Beata Armida Barelli: la relazione della prof. Irene Catarella

Di Redazione |

Nel 400esimo Anniversario della proclamazione di Santa Rosalia a patrona di Bivona e del suo festino a Palermo, la scrittrice Irene Catarella, Poetessa dell’# e Presidente dell’Azione Cattolica di San Giovanni Gemini, ha dato un contributo alle liete commemorazioni con una catechesi su “La santità Rosaliana declinata ai nostri giorni attraverso la testimonianza della Beata Armida Barelli” presso la Chiesa Madre di Bivona di fronte a un grande pubblico che ha apprezzato il brillante intervento della Professoressa di Lettere che cura il video commento settimanale al Vangelo della domenica sulla pagina Facebook della Comunità ecclesiale di San Giovanni Gemini alla quale appartiene.

Promotori dell’iniziativa l’Arciprete di Bivona Don Marco Vella e la Presidente dell’Azione Cattolica di Bivona Riccarda Zanin che, con gli intervenuti, hanno accolto con entusiasmo gli spunti che la Catarella ha dato sulla Santuzza e sulla sua santità declinata nella testimonianza della Beata milanese.

“Due donne, entrambe di fede testimoniata fattivamente, seppur in modalità diverse”, ha esordito Irene Catarella, “Entrambe ci dimostrano che la santità è per tutti, anche se può essere raggiunta attraverso diversi stili di vita, ma sempre all’insegna del Vangelo. Rosalia santa eremita che volendo essere sposa di Cristo, rifiutò di obbedire al padre che le voleva imporre un matrimonio combinato, nascondendosi nelle grotte e nella natura, Armida attiva nel sociale, il cui operato ha cambiato il modo di vivere di tanti”. Irene Catarella ha, poi, narrato il proficuo operato della Barelli, fondatrice della Gioventù Femminile di Azione Cattolica, dell’Università Cattolica di Milano e dell’Istituto Secolare delle Missionarie della Regalità di Cristo, il suo essere Terziaria Francescana vissuta nel periodo delle due guerre mondiali, vera anticipatrice del Concilio Vaticano II grazie alla sua ferma convinzione che i laici potessero fare tanto per promuovere la fede nella quotidianità e alla sua instancabile azione nella società illuminata dalla fede incrollabile nel Sacro Cuore di Gesù, alla quale ha voluto che fosse dedicata l’Università Cattolica milanese.

Molti i motti della Barelli che Irene Catarella ha citato come spunti esistenziali: “Aiutare tutti a diventare santi era lo scopo di vita di Armida Barelli che ha dimostrato come aiutando gli altri sulla via della santità, l’ha percorsa lei stessa tanto da essere proclamata beata nel 2022. Lavorare senza sosta, pregando e amando era quello che faceva ogni giorno, lei che sarebbe voluta diventare madre di dodici figli o suora missionaria in Cina e che invece si è ritrovata a promuovere la fede nella penisola italiana, dimostrando che l’essere umano propone e Dio dispone. Impossibile, allora si farà con l’aiuto del Sacro Cuore di Gesù era la sua certezza, infatti volle che l’Università Cattolica di Milano Gli fosse dedicata perché sede della scienza, della sapienza, della forza di volontà e dell’amore incondizionato”.

Non è stato un caso la catechesi della Catarella, infatti la città di Bivona è legata alla Barelli da una situazione testimoniata: il rapporto epistolare tra la storica signorina bivonese Edvige Panepinto, di cui erano presenti i parenti, e la beata Armida Barelli, dal quale si evince la notizia di una donazione da parte di quest’ultima. Molto apprezzato da tutte le innumerevoli persone presenti, che hanno applaudito calorosamente, l’intervento di Irene Catarella che ha saputo trasmettere il carisma della Beata Armida Barelli esempio, come Santa Rosalia, di vera e coraggiosa fede vissuta.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA