
Per approfondire:
Nel Catanese
L'inchiesta aveva svelato intrecci tra mafia e politica. L'ex primo cittadino di Tremestieri Etneo era accusato di diversi episodi di corruzione
Tutti condannati con il rito abbreviato nel processo scaturito dall’operazione “Pandora” dei carabinieri che l’anno scorso nel Catanese ha svelato gli intrecci tra mafia e politica. E ha documentato il malaffare nel comune dì Tremestieri Etneo che è stato al centro di un’ispezione prefettizia di cui si attende l’esito.
In particolare il gup Ottavio Grasso ha condannato a 8 anni di reclusione l’ex sindaco di Tremestieri etneo, Santi Rando accusato di diversi episodi di corruzione (per uno è stato assolto) e voto di scambio politico-mafioso per le amministrative del 2015. “Riteniamo la sentenza ingiusta: il giudice si è appiattito sulle richieste della Procura, non valutando appieno il comportamento del nostro assistito. Ricorreremo in appello, convinti in un esito diverso”, hanno commentato i legali di Rando, Tommaso Tamburino e Fabio Lattanzi.
Le altre condanne: Antonio Battiato 4 anni e 4 mesi, Salvatore Bonanno (collaboratore di giustizia) 8 mesi, Piero Cosentino 7 anni e 2 mesi, Domenico Cucinotta 4 anni 2 mesi e 20 giorni, Antonino Cunsolo 4 anni e 4 mesi, Giuseppe Ferlito 4 anni, Giovanni Naccarato 5 anni 2 mesi e 20 giorni, Vito Romeo 6 anni, Francesco Santapaola detto Colluccio 6 anni.
Le richieste di condanna erano state sollecitate dai pm Rocco Liguori, Fabio Saponara e Santo Di Stefano che hanno coordinato le indagini scaturite nel blitz scattato nell’aprile 2024.
E’ appena cominciato, invece, il processo ordinario davanti alla terza sezione penale del Tribunale di Catania che vede imputato, tra gli altri, il deputato leghista Luca Sammartino per due contestazioni di corruzione. Il procedimento ha subito una frenata in quanto il caso delle intercettazioni nella segreteria politica (intestata alla parlamentare Valeria Sudano) è finito all’attenzione della Corte Costituzionale.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA