energia
Giappone, inaugurato il più grande reattore a fusione nucleare
E’ stato inaugurato ufficialmente in Giappone il più grande reattore sperimentale per la fusione nucleare a confinamento magnetico. Il nuovo reattore JT-60SA servirà a sviluppare le tecnologie necessarie al grande reattore Iter che nascerà tra alcuni anni in Europa ed è stato realizzato nell’ambito dell’accordo Broader Approach tra Unione europea e Giappone, con importanti contributi italiani.
«Sono molto orgoglioso che l’Italia abbia contribuito al successo di oggi fornendo supporto scientifico e componenti del tokamak come contributo volontario nell’ambito dell’accordo Broader Approach tra Unione europea e Giappone», ha commentato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. Un contributo pubblico italiano di 70 milioni di euro che ha vede anche la partecipazione del Consorzio Rfx e del mondo industriale, coordinato dall’Enea, che ha fornito cavi superconduttori per i magneti, bobine toroidali superconduttori, casse di contenimento delle bobine, alimentazione per il sistema magnetico realizzate da Enea, Tratos Cavi, Criotec, ASG Superconductors, Walter Tosto, Poseico Power Electronics e OCEM Tecnologie Energetiche.
«Il Consorzio RFX – ha proseguito il ministro – agendo su mandato del Consiglio nazionale delle ricerche, ha sviluppato i progetti innovativi dei sistemi di protezione per tutte le bobine superconduttrici, forniti dall’industria italiana Ansaldo Sistemi Industriali, attualmente Nidec Asa, e del sistema di alimentazione per il controllo del plasma instabilità, forniti dall’industria italiana Equipaggiamenti Elettronici Industriali».
I lavori per la realizzazione di questo importante reattore che servirà a testare molte delle tecnologie del futuro Iter sono iniziati nel 2007 ed è diventato operativo dal 23 ottobre, diventando così il più grande reattore tokamak a confinamento magnetico, una tecnologia simile a quella di Iter in cui si tenterà di replicare quel che avviene all’interno di una stella e produrre energia pulita. Il costo complessivo di costruzione dell’impianto è stato di circa 560 milioni di euro, ripartiti tra Europa e Giappone, e alla cerimonia di inaugurazione erano presenti anche il commissario europeo per l’Energia, Kadri Simson, e i ministri giapponesi per Istruzione, Cultura, Sport, Scienza e Tecnologia, e per la Politica scientifica e tecnologica.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA