È nato nel 2001, ma già danza sui più importanti palcoscenici internazionali. Anche se in questo caso il “palcoscenico” era il pontile di una imbarcazione sulla Senna, a Parigi. Gabriele Ricca, ballerino cresciuto e formatosi a Belpasso, è stato uno dei circa 300 danzatori protagonisti della cerimonia di apertura della XXXIII edizione delle Olimpiadi tenutasi nella capitale francese. «È stata un’esperienza entusiasmante fin dalle audizioni che si sono tenute a Parigi stesso. Mi sono sentito come se avessi realizzato il sogno che avevo fin da bambino», racconta Ricca.
In Francia è rimasto oltre un mese «per le prove prima del grande evento, che arrivavano a durare anche otto ore al giorno», tornerà presto per partecipare alla cerimonia di apertura delle Paralimpiadi, in programma il 28 agosto. «Si è trattato di un evento senza pari nella storia, che ha coinvolto tutta la città. Eravamo non solo ballerini, peraltro impegnati in varie zone oltre che sui battelli, ma erano presenti anche acrobati e musicisti e altre figure. Persino i pompieri facevano parte dello spettacolo». Le immagini televisive, trasmesse in diretta mondiale, non gli hanno però reso particolarmente giustizia, anche per i cambi di regia dovuti alla pioggia battente. «Ma nella cerimonia delle Paralimpiadi sarà proprio la danza al centro. Del resto a curarla sarà Alexander Ekman, uno dei più grandi coreografi del mondo. Che dire, è un altro sogno che diventa realtà».
A soli 23 anni, «peraltro appena compiuti», Ricca ha quindi già avviato la propria carriera internazionale. E partendo proprio dalle pendici dell’Etna: si è formato nella sua città natale il “Centro Danza Azzurra”. «Ho iniziato con la danza e ho fatto tutto a Belpasso, anche l’istituto tecnico industriale dove mi sono diplomato. Oggi sarei andato a studiare in uno degli istituti coreutici nati a Catania (gli istituti Musco e Turrisi Colonna, ndr), ma non c’erano ancora qualche anno fa. Devo ringraziare i miei genitori se ho potuto proseguire la carriera a Roma, dove mi sono trasferito a 19 anni. Lì ho frequentato alcuni corsi di danza, ma nei primi tempi è stata dura: nonostante l’aiuto dei miei genitori ho dovuto lavorare per poter pagare le spese. Ho fatto il barman e il cameriere. Poi sono iniziati i primi lavori come ballerino».
Da allora ha partecipato a spot televisivi – tra cui quello per Ferrari e Italia’s got talent -, a produzioni cinematografiche «come Sandokan, che uscirà a breve con protagonista Can Yaman», e a grandi eventi. «Ricordo in particolare il concerto dei Coldplay a Roma e quello nello stadio di Tirana, di Elvana Gjata, che per gli albanesi è un po’ la nostra Laura Pausini». Nulla, anche a livello economico, di paragonabile alle Olimpiadi. «Questa esperienza mi rimarrà anche per la differenza che c’è nell’organizzazione sindacale in Francia. Come è stato anche scritto sui giornali, c’è stato un giorno di sciopero delle prove. A richiederlo – prosegue Ricca – dei ballerini appartenenti a uno dei principali sindacati, che contestavano anche il compenso economico. Per me si è trattato di circa 4mila euro lordi per un mese, una cifra impensabile in Italia. Ma in Francia c’è un rispetto ben diverso per i lavoratori, e tutte le richieste economiche sono state accolte». Gabriele Ricca, dopo le Paralimpiadi, proseguirà la sua esperienza di studio in Italia. «Mi fermerò il prossimo anno per studiare con il grande coreografo e regista Giuliano Peparini, e spero di poter prendere parte alle sue produzioni. Oggi mi sento molto onorato di questi risultati, gratificato, sicuro di me. E fiero di portare la danza dal mio paese e la mia regione alle cerimonie di Olimpiadi e Paralimpiadi», conclude Gabriele Ricca.