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Fontanarossa, le 24 ore da incubo di una famiglia messinese. «Problemi con Wizz Air, poi la cenere»

Il funerale della madre la mattina, la laurea del figlio a Bologna 48 ore dopo. Che non potranno vedere a causa dei disagi aerei. La storia della famiglia Sidoti

Di Leandro Perrotta |

Avevano prenotato un volo da Catania verso Bologna per andare ad assistere alla laurea del figlio maggiore. Ma per la famiglia Sidoti di Messina il viaggio verso il lieto evento si è trasformato in incubo. Prima a causa del volo cancellato da parte della compagnia, poi il giorno dopo per lo stop ai voli a causa della cenere vulcanica. L’odissea è iniziata intorno alle 12 del 22 luglio, la permanenza nello scalo catanese è iniziata alle 16 dello stesso giorno e si è conclusa, dopo una brevissima sosta in albergo, alle 12.30 del 23 luglio. «Abbiamo passato più di 24 ore fuori casa e 20 ore in aeroporto, e alla fine non siamo partiti, ma siamo tornati a casa: non avevamo più il tempo», raccontano sconsolati i coniugi, che hanno rinunciato a momento felice in famiglia. «Il volo Wizz Air doveva partire alle 20.35 del 22 luglio, ma è stato prima spostato a mezzanotte e mezzo e poi cancellato. La laurea di mio figlio sarà la mattina del 24 luglio, e potendo saremmo partiti prima ma non avevamo alternative: la mattina del 22 c’era stato il funerale di mia madre», racconta il signor Sidoti, tornato a casa, in pullman con la moglie e il figlio minore solo nel primo pomeriggio, alle 15 del 23 luglio. «E tutto a nostre spese – sottolinea – dopo aver anche acquistato altri biglietti nel tentativo invano di partire verso Verona, e da lì spostarci verso Bologna».

Gli eventi dell’odissea familiare

La piccola odissea familiare ha inizio poco prima delle 12 del 22 luglio, appena dopo il funerale. «Ci è arrivata una email da Wizz Air che ci informava che per il nostro volo Catana-Bologna dovevo recarmi in aeroporto almeno tre ore prima perché “l’aeromobile indicato nella prenotazione è cambiato” e di conseguenza il posto. Ci siamo preparati in fretta e siamo partiti per l’aeroporto di Catania, dove siamo arrivati, in pullman, intorno alle 16, con 4 ore di anticipo», raccontano i Sidoti. Da lì inizia una prima lunga attesa. «Abbiamo potuto imbarcare il bagaglio solo intorno alle 18, due ore dopo il nostro arrivo. Non c’era ancora nessuna informazione sul gate, ma abbiamo deciso di passare i controlli e attendere dentro». L’attesa, «per la maggior parte del tempo in piedi, a volte riuscendo a raccattare un posto in uno dei bar», sottolineano, si protrae fino all’orario di partenza previsto delle 20.35, quando «finalmente appare un generico annuncio di ritardo. Ma solo intorno alle 23.40 è comparso un messaggio sul gate assegnato. Intorno all’una il volo è stato annullato». Da quel momento inizia un’altra lunga attesa notturna per capire cosa fare. «Ho reclamato, io e altri, più volte al front-office, ma senza risposte da Wizz Air, che non ha un servizio clienti telefonico. Solo all’una e mezzo la persona che era al front-office si è presentata al gate comunicandoci che c’era, per chi voleva, la possibilità di riproteggere il volo ma solo con procedura online. Ha provato a farla mio figlio da Bologna ma senza esito». Nel frattempo l’attesa è stata «senza posti a sedere per tutti, ed iniziava a essere particolarmente sfiancante. Non tanto per noi e nostro figlio – proseguono – ma per le tante donne con bambini piccoli e per le persone più anziane. Immagini in centinaia a doversi dividere uno strapuntino ogni tanto all’interno di uno dei tre bar. La compagnia ci ha però offerto un voucher da ben 5 euro. Abbiamo comprato un po’ d’acqua».

L’epilogo: notte in albergo, poi un nuovo volo bloccato per cenere

Nel frattempo, in attesa in aeroporto con centinaia di altre persone di capire cosa fare per poter ripartire magari la mattina dopo, i Sidoti ricevono «intorno alle 3 di notte», la proposta di andare in un albergo a spese della compagnia. Proposta che accettano ma «abbiamo atteso ancora oltre un’ora, e alla fine abbiamo preso un taxi, d nuovo a spese nostre, fino a questo albergo a Ognina». Nella notte, decidono di procedere all’acquisto di un nuovo volo. «Sempre Wizz Air, era l’unico disponibile per arrivare il più vicino possibile a Bologna, Verona. Sarebbe partito alle 11 l’indomani». La mattina dopo, sempre a loro spese, la famiglia torna quindi in aeroporto: devono recuperare il bagaglio e poi re-imbarcarlo. «Ci siamo svegliati alle 6.30, in aeroporto ho avuto altri battibecchi per le modalità di recupero del bagaglio. Impresa che sono riuscito a portare a termine intorno alle 12.30, un’ora e mezza dopo l’orario previsto di partenza. Nel frattempo dalle 10 per la cenere dell’Etna i voli avevano iniziato ad essere cancellati. A quel punto abbiamo rinunciato e, vedendo un pullman verso Messina, lo abbiamo preso». Della vicenda, oltre alla brutta esperienza, per i due coniugi restano però delle domande: «A prescindere da Wizz Air, compagnia che poi, abbiamo scoperto, aveva cancellato altri voli nei giorni precedenti, com’è possibile che un aeroporto internazionale non abbia spazi adeguati per poter accogliere tutti i passeggeri?».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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