Con un seguito di oltre 1,2 milioni di follower su YouTube ed oltre 30mila copie vendute del primo romanzo “Le pietre del Destino”, LorenzIST torna a viaggiare nel tempo, in una nuova avventura con i protagonisti più amati dai suoi follower: il titolo del libro è, questa volta, "I sei regni della magia".
"Amo il mare e adoro tutta la Sicilia. Ho la fortuna di abitare a Cefalù proprio di fronte al mare. Un borgo italiano fantastico". Dalla sua Cefalù, è riuscito a conquistare tutti. LorenzIST è uno degli youtuber e gamer più seguiti in Italia. Dopo il bagno di folla negli Instore precedenti a Palermo, Trapani, Milazzo, lo scrittore 23enne ha ottenuto un ulteriore successo in termini di audience nella libreria “Ubik” di San Giovanni La Punta, dove, fin dalle prime ore del mattino, in centinaia hanno atteso il suo arrivo.
I sei regni stanno per cadere. La magia oscura si prepara a trionfare. Il gioco del destino ha inizio. Come nasce questo tuo secondo libro?
"Tutto inizia dal voler ricreare un multiverso di mondi magici all’interno di quello che è stato il mio primo libro. Ho voluto scrivere di un mondo in cui è protagonista la magia. Oltre al multiverso, inserendo una mappa del destino all’interno del libro, ho voluto ispirarmi al mondo di Jumanji. In questo caso, per andare nei vari portali dei diversi mondi, ci sono vari livelli. Passo dopo passo, tramite questa mappa, riusciamo a salvare questi mondi. A metà fra un tabellone da gioco e un’antica carta geografica, la mappa svela a Pingu e gli altri l’esistenza di sei regni, separati da confini incantati. Gli stessi confini che oggi la magia oscura minaccia di far cadere, sovvertendo l’equilibrio del reame. Senza indugiare, Pingu e i suoi decidono di mettersi in viaggio, lasciandosi guidare dal potere della mappa. A ogni tappa del cammino li aspettano nuove prove, fra imponenti navi vichinghe, giungle selvagge e piramidi piene di tranelli. Fino a una torre diroccata avvolta dalle ombre, dove li attende l’incontro più temuto, quello con il loro destino".
In ogni instore, oltre a tantissimi adolescenti, vengono a conoscerti molti genitori. Ti sei chiesto il motivo di questo meritato affetto?
"La cosa più strana e che mi riempie di felicità sono quei genitori che chiedono di farsi una foto con me. Mi fa molto piacere. Non c’è un segreto per essere riuscito a conquistare anche i meno giovani, semplicemente, i genitori quando mi incontrano mi dicono che sono molto educato. Sono cresciuto così e mi fa piacere".
Quando hai iniziato a caricare contenuti sul web? Quando hai deciso che era il momento giusto per farlo?
"Ho iniziato dieci anni fa, avevo tredici anni, guardavo dei video di altri ragazzi appassionati di videogiochi, come me. Per divertimento ho deciso di farlo anche io. Da lì ho iniziato e non ho mai mollato. È sempre stato un divertimento, un hobby. Adesso è diventato un lavoro, però rimane sempre un divertimento".
E’ giusto sottolineare che sia un lavoro, i tuoi follower vedono il “lavoro finale”, ma dietro ad ogni video caricato su Yotube quanta attenzione devi metterci?
"Nei miei video metto sempre tanto impegno. Realizzare un video al giorno con dieci ore di editing è sicuramente un lavoro. Non voglio lasciare nulla al caso. Pubblico i video solo quando sono riuscito a inserire il mio stile. Pubblico quello che mi piace, grazie anche ai consigli dei fan. Se noto che c’è un qualcosa che piace tanto sia a me che a chi mi segue, capisco che è il momento di realizzare un video da pubblicare su Youtube".
Esiste un “momento giusto” per caricare i contenuti nel web?
"Pubblicare la notte, quando tutti dormono, non è una cosa da fare. In realtà, però, non ci sono né regole, né orari giusto. Se è un video ben realizzato, con delle belle idee all’interno, lo puoi pubblicare sempre. Se è una bella idea, andrà avanti".
A 23 anni hai già le idee chiare e la “testa sulle spalle”. Hai già pensato a cosa vorresti fare “da grande”?
"Sicuramente mi piacerebbe continuare a pubblicare contenuti sul web. Lo farò finché avrò qualcosa che mi diverte. Vorrei anche aprirmi un ristorante, perché mi sono diplomato all’istituto alberghiero e mi piacerebbe cucinare per gli altri. Non lo faccio molto spesso, ma mi piacerebbe questa idea futura".