Screzi amorosi che scatenano scontri mafiosi. Che sfociano in pestaggi. Il racconto del gossip, che mescola soap opera e gomorra, proviene dai verbali del neo collaboratore di giustizia Salvatore Sam Privitera. Il giovane boss, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Enzo Timonieri, ha raccontato di una vicenda di femmine quando i pm gli hanno mostrato la foto di un personaggio del gruppo della stazione del clan Santapaola.
La giovane figlia della compagna dell’affiliato avrebbe preso una cotta per un cappelloto molto noto nel mercato nero del narcotraffico, da qualche mese in cella. «Si era fissata con lui e andava a dire che lui la cercava, le faceva e altro», ha spiegato ai magistrati Privitera. Il problema però stava nel fatto che l’uomo preso di mira dalle attenzioni amorose è già sposato. E quindi rischiava di avere problemi con la legittima consorte. Per questo il corteggiato avrebbe mandato a chiamare un altro picciotto della stazione e il fratello dell’innamorata al fine di invitare «quest’ultima a smettere di dire queste cose in giro perché non era vero – ha aggiunto ancora il pentito – in particolare questa ragazzina faceva anche dei tiktok da quali faceva intendere che lei» e il cappelloto «stavano insieme».
Questa storia sarebbe accaduta nel 2023. «Nacque un litigio violento tra donne», ha raccontato Privitera. A scipparsi i capelli (letteralmente) sono state quattro signore: la moglie e la cognata dello sposo da una parte e la ragazzina innamorata con la madre dall’altra. «Si sono incontrate in una traversa del passareddu (via Poulet) e si sono prese a botte», ha narrato il rampollo del gruppo Nizza. L’epilogo però non è stato questo.
L’esponente dei Cappello se l’è legata al dito. E unitamente ad altri ragazzi ha aggredito un appartenente al gruppo della stazione del clan Santapaola-Ercolano «prendendolo a botte».
Si è scatenata la guerra. I santapaoliani hanno voluto conto e ragione. Anche se la love story inventata è stata solo la ciliegina sulla torta. «A questo punto è intervenuto il gruppo della stazione e la situazione è degenerata abbracciando altre questioni che io però non conosco nel dettaglio», ha raccontato Privitera agli investigatori.
I contorni sono quelli della sparatoria scoppiata a San Cristoforo a fine ottobre scorso.