IL PROFILO CRIMINALE
Dall’affiliazione mafiosa nel 2001 fino all’arresto nel blitz “Assalto”: chi è Erminio Laudani
L’ultimo suo arresto risale all’agosto del 2018. Con l’operazione “Assalto”, condotta a Paternò dai carabinieri della locale Compagnia, Erminio Laudani finì in manette. Un uomo importante per il clan degli Assinnata. Dagli inquirenti è stato ritenuto, insieme al figlio Gaetano, il punto di riferimento dell’organizzazione criminale nel lungo periodo in cui i vertici dell’associazione, rappresentati da Salvatore Assinnata e dal cognato Franco Amantea, erano impossibilitati a comandare perché in carcere.
Del resto, Erminio Laudani era anche lui uno di “famiglia”, in ogni senso; era, il consuocero di Turi Assinnata, grazie al fatto che la figlia aveva sposato Domenico Assinnata junior, secondogenito del boss. La coppia ha anche un bambino. Poi le strade tra Assinnata e Laudani, almeno quelle determinate dal legame familiare si divisero, quando Domenico Assinnata junior, arrestato anche lui con l’operazione “Assalto”, decise di collaborare con la giustizia.
Domenico Assinnata junior si rivelò incapace di gestire la situazione, tanto che a pochi giorni dall’arresto decise di collaborare con la giustizia. Immediata arrivò la presa di posizione della moglie che lo lasciò in tronco senza troppe spiegazioni (chiaro il significato nel linguaggio criminale).
Preso tra due fuochi, Mimmo Assinnata junior, ritornò sui suoi passi, pentendosi di essersi pentito. Ritrattò tutto, disse agli inquirenti che non voleva più collaborare, ma la frittata, almeno quella familiare, era fatta.
La via del pentimento
Per gli Assinnata e per lo stesso Erminio Laudani, un disonore ed un pericolo che il genero si fosse pentito, salvo decidere lui stesso di fare il salto della barricata qualche anno dopo, con l’annuncio, arrivato lo scorso anno, di voler collaborare con le forze dell’ordine. Probabilmente troppo pesante la condanna inflittagli. Per sfuggire alla prigione l’unico modo era quello di parlare con gli investigatori; con il pm Angelo Brugaletta, in particolare, che recentemente lo ha interrogato in una località segreta.
Paternese, 55 anni, disoccupato dal 2012, Erminio Laudani entra a far parte del clan degli Assinnata nel 2001. La sua attività criminale si intensifica nel 2010, diventando un punto di riferimento tra il 2012 e il 2013. Per lui, legami familiari anche con gli Alleruzzo, quando Francesco, figlio del boss Santo Alleruzzo, andò a convivere con una sua nipote (ndr. la figlia della sorella). Con gli Alleruzzo, però, nessuna attività criminale.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA