Emergenze
Campagne a secco e animali stremati per il caldo, Coldiretti: «Serve strategia per l’acqua e l’energia»
L'allarme di Coldiretti in Sicilia
Vigneti e frutteti che chiedono acqua, mucche che producono meno latte e consumi alle stelle. Il caldo degli ultimi giorni sta mettendo a dura prova l’agricoltura e la zootecnia siciliana. In queste ore le aziende stanno fronteggiando l’emergenza con le riserve d’acqua accumulate grazie alle abbondanti piogge di quest’inverno ma se le temperature non dovessero diminuire l’emergenza sarà dietro l’angolo. In gran parte della Sicilia orientale la situazione è già critica; nel palermitano i gelsi, ancora sugli alberi, sono sciolti e nel Trapanese, a Poggioreale, i campi di meloni sono bruciati dal sole e quindi invendibili.“L’ondata di calore africana è la punta dell’iceberg delle anomalie di questo 2023 completamente folle – afferma all’Adnkronos il presidente di Coldiretti Sicilia Francesco Ferreri – segnato, fino ad ora, da piogge intense che hanno provocato l’insorgere di malattie fungine, danni al fieno e ritardi nella mietitura e ha compromesso le coltivazioni in campo con sempre più frequenti fenomeni estremi. Le irrigazioni di emergenza cominciano a non bastare e si moltiplicano i costi per le aziende sia per la perdita del prodotto sia per l’acqua ed energia. In alcune parti della Sicilia gli orti sono completamente secchi. A tutto ciò si somma la situazione causata dall’incendio nell’aeroporto di Catania che sta causando anche delle disdette negli agriturismi o comunque disagi enormi per chi aveva scelto di passare dei giorni in campagna”.
Il quadro è allarmante anche nelle zone di montagna dove si registrano temperature mai viste. Le mucche, stremate dal caldo, non lasciano le stalle neanche per pascolare e gli allevamenti non sono preparati con docce e ventilatori come in pianura. La produzione di latte è scesa di almeno il 30% mentre la mancanza del pascolo ha portato a un incremento dei costi per il fieno. “Se questo caldo sfianca le persone figuriamoci gli animali – sottolinea la presidente della Federazione allevatori Sicilia, Marilina Barreca -. Per le mucche, il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte”.
Nelle stalle di tutta l’isola sono già scattate le misure anti-afa con gli abbeveratoi che lavorano a pieno ritmo perché, sottolinea Coldiretti Sicilia, “ogni singolo animale beve oltre 100 litri di acqua al giorno contro i 70 di media”. Nelle stalle sono entrati in funzione ventilatori e doccette refrigeranti per sopportare meglio la calura e i pasti vengono dati un pò per volta per aiutare gli animali a nutrirsi al meglio senza appesantirsi. “È chiaro – prosegue Ferreri – che siamo di fronte ad una situazione che si aggrava ogni anno e per questo occorre una strategia che miri in primo luogo a migliorare il sistema idrico e le altre infrastrutture ma anche a ripensare al piano per le energie alternative che non può basarsi sulla sostituzione degli alberi con pannelli solari”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA