Agrigento
Agrigento, conclusa la XX edizione del Festival del Cinema Archeologico
Quest’anno la manifestazione è stata itinerante toccando non solo Agrigento ma anche le aree archeologiche di Licata e Realmonte
Si è conclusa, con la premiazione dei migliori film-documentari presentati, la ventesima edizione del Festival del Cinema Archeologico che quest’anno è stata itinerante toccando non solo Agrigento ma anche le aree archeologiche di Licata e Realmonte, organizzato dall’Ente Parco Archeologico e Paesaggistico in collaborazione con il Ram Film Festival – Fondazione Museo Civico di Rovereto. Nel suggestivo cortile interno del Museo Pietro Griffo, per tre sere vi è stata la proiezione dei documentari con tanto di votazione da parte del pubblico e della giuria di esperti. Il pubblico di Agrigento ha premiato il video di produzione francese sui fratelli Champollion ed in particolare sulla ricostruzione di come avvenne la risoluzione di uno dei più grandi enigmi della storia: la decifrazione dei geroglifici da parte di Jean Francois Champollion. Il Premio Giuria degli esperti (composta dall’archeologa Valentina Caminneci, da Antonio Barone e da Anna Maria Ravagnan) è andato al documentario sulla misteriosa civiltà degli Etruschi, anche questo, un film di produzione francese, cui è pure andata la Menzione speciale della giuria. La giuria del Ram Film Festival di Rovereto ha invece tributato una menzione speciale al documentario “Alla ricerca della musica dell’antichità”. Dopo venti edizioni, il Festival è “emigrato” anche in provincia, a Licata, presso il Museo Archeologico della Badia e a Castel Sant’Angelo e alla villa romana Durrueli di Realmonte. E questo per mantenere dialogo e confronto sui temi dell’archeologia con le comunità locali. Per festeggiare l’evento sono state previste due serate speciali, i prossimi 23 e 24 luglio, a Palermo presso il Museo Archeologico Salinas, “Abbiamo deciso di mettere al centro del nostro festival – ha spiegato la coordinatrice scientifica, archeologa Maria Concetta Parello, – l’idea della conoscenza e della condivisione del patrimonio culturale che guardi oltre l’orizzonte locale nutrendosi anche dei racconti dei film che andiamo programmando”.