Cosa c’è dietro il “caso Catania”

Di Redazione / 07 Novembre 2021

Cosa c'è dietro il "caso Catania", ovvero il costante e triste primato di contagi in Sicilia? E' solo una questione sanitaria o i numeri nascondono qualcosa di più profondo –  rifiuto delle regole, indolenza, senso di impunità? La questione posta ieri da "La Sicilia" (e i numeri non cambiano: 108 nuovi casi a Catania e provincia su 359 totali nell'Isola) sollecita un dibattito franco e ampio. Parola ai medici, intanto.  «I catanesi annaspano tra Covid e rifiuti ma non rinuncerebbero mai a feste e aperitivi», osserva con amarezza il prof. Bruno Cacopardo, primario del reparto di Malattie Infettive del Garibaldi. Preoccupato dal trend anche un altro infettivologo, il prof. Carmelo Iacobello,  primario al Cannizzaro: La città ignora troppe regole».


Gli italiani credono nella terza dose che continua a trainare la campagna vaccinale. Secondo i dati del sito del Governo, sono oltre 2,1 milioni quelle finora somministrate, pari al 35,40% della platea che può farle. Il presidente del Css e coordinatore del Cts, Franco Locatelli, prevede un Natale «più sociale» di quello dello scorso anno, dice sì alla vaccinazione agli adolescenti di età 5-11 anni, e no al lockdown dei non vaccinati, «non è proponibile in Italia».


Sbarcati a Trapani gli 847 migranti salvati in mare su barconi dalla nave Sea Eye 4 giunta ieri nel  porto di Trapani. A bordo 170 minori, tra cui diversi bambini, 53 donne di cui 2 in gravidanza. La maggior parte dei migranti saranno fatti salire su due navi quarantena già in porto. I migranti sono stati recuperati nello specchio d'acqua tra Libia e Sicilia in diversi interventi. La nave di SosMediterranee  OceanViking con 308 migranti a bordo invece è sempre a largo di Lampedusa in attesa di un porto sicuro. 


Tra barlumi di ottimismo e paura di un fallimento, la Cop26 di Glasgow entra nella sua seconda settimana, l'ultima (chiuderà venerdì 12). I temi trattati saranno la trasparenza nel comunicare i risultati della decarbonizzazione, il prezzo globale del carbonio e la fine della produzione di auto a motore termico. 


 Gli italianissimi Maneskin, dopo aver vinto Sanremo ed Eurofestival, stregano Las Vegas aprendo il concerto dei Rolling Stones, una performance senza alcun timore reverenziale e  acclamata dalle migliaia di spettatori in attesa dei big. «Grazie mille ragazzi!», così Mick Jagger li ha «"ncoronati". «Che serata. Grazie The Rolling Stones – il miglior ricordo di tutti i tempi», così sui social i Maneskin. 

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Pubblicato da:
Alfio Aperi