Siracusa
«Nessuno tocchi Antonello», Siracusa dice no al trasloco dell’Annunciazione
SIRACUSA – “Nessuno tocchi Antonello”: a questo grido Siracusa si prepara stamattina a fermare lo spostamento dell’Annunciazione dal museo di Palazzo Bellomo a Palazzo Abatellis a Palermo per la mostra su Antonello da Messina promossa dalla Regione e aperta al pubblico da venerdì 14 fino al 10 febbraio. Ieri mattina l’assessore regionale ai Beni culturali Sebastiano Tusa aveva cercato di spegnere le polemiche spiegando (e confermando) la presenza a Palermo delle due opere che hanno scatenato polemiche nei territori, ossia l’Annunciazione, che si trova al museo Bellomo di Siracusa, e il Polittico di San Gregorio, ubicata invece al museo regionale di Messina. Ma da Siracusa è partita l’iniziativa di un presidio di protesta proprio davanti alla galleria regionale dove il dipinto si trova dagli inizi del ‘900. Promotore è il docente di Storia dell’arte alla facoltà di Architettura, già preside della locale Accademia delle Belle arti, Paolo Giansiracusa.
«L’Annunciazione di Antonello da Messina – spiega – è un dipinto del 1474 traumaticamente trasferito dalla tavola alla tela a causa dell’assoluta inconsistenza strutturale del supporto ligneo. Corroso dall’umidità, sottoposto a continui interventi di manutenzione e restauro, è in precarie condizioni a causa dei danni subiti nel tempo. Per difenderlo – aggiunge – è stato inserito in una teca di vetro. La stessa Regione ha emanato nel 2013 un decreto di inamovibilità che oltre al capolavoro di Antonello comprende altre opere di pregio. E poi – aggiunge – il ruolo di Palermo capitale della cultura non doveva servire a dislocare iniziative nel territorio regionale? Com’è che dislocare è diventato accentrare e traslocare?».
Irremovibile Tusa: «La grande esposizione delle opere del pittore siciliano – ha detto l’assessore regionale – con dipinti provenienti dalle più prestigiose collezioni e musei italiani e internazionali, sarà per la Sicilia uno dei maggiori eventi culturali degli ultimi anni. In un percorso già messo a punto da un team di caratura mondiale, non è ipotizzabile l’assenza di opere importanti quali quelle esposte a Siracusa e a Messina”. L’assenza di rischi per lo spostamento, secondo Tusa, è stata “constatata attraverso il supporto scientifico del Centro regionale del restauro”. Dalle 9,30 Siracusa tenta la carta del presidio di protesta.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA