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Vittorio Russo, il più grande amico, anche social, dei cani

Di Francesca Gullotta |

Le sue giornate trascorrono pressoché uguali: la sveglia suona molto presto, alle 6 del mattino, perché Vittorio è ancora uno studente e deve frequentare le lezioni (che per adesso si svolgono on line); ma prima di iniziare la mattinata di studio, si reca al rifugio, indossa il suo grembiulone “da lavoro”, e si mette all’opera per rifocillarli e ripulire il luogo. Stessa cosa che poi farà nel pomeriggio, aiutato dalla sorellina Flavia che ha nove anni e che come lui ama i cani. Per il territorio è diventato un punto di riferimento e grazie alla tecnologia ed ai social, Vittorio Russo ormai lo conoscono tutti ed è a lui che si rivolgono in caso di necessità. La sua pagina Facebook conta oltre 74 mila e 700 followers ed è qui che quotidianamente posta le foto dei cani in adozione, dei cani ritrovati, dei “salvataggi” effettuati all’ultimo minuto, anche quando questi purtroppo non vanno a buon fine.

Lui è sempre pronto a partire, in qualsiasi momento, e quando arrivano le foto dei cani che hanno raggiunto le loro nuove famiglie, spesso al Nord, è un motivo in più per non mollare. Prendersi cura e sfamare tutti questi cani (in questo momento nel rifugio ne sono accolti circa 70) comporta un notevole impegno ma Vittorio non si scoraggia e attraverso la sua pagina lancia appelli di aiuto che fortunatamente vengono accolti e grazie alle donazioni materiali ed economiche riesce a procurare il necessario per garantirgli razioni quotidiane di cibo e cure veterinarie «anche se – sottolinea – non sono mai sufficienti e sono sommerso di debiti che saldo appena possibile». Nonostante ciò, Vittorio non cede allo sconforto, e con determinazione continua la sua opera di volontariato sul territorio: «È un impegno che continuerò a mantenere ed il mio sogno, appena maggiorenne, è proprio quello di gestire un rifugio che possa essere riconosciuto a tutti gli effetti di legge».

Il fenomeno del randagismo a Canicattì, come del resto in tutta la Sicilia in generale è molto diffuso, e nonostante le buone intenzioni dell’Amministrazione comunale è difficile da arginare considerato che viene alimentanto anche da quanti abbandonano i cani soprattutto in estate. Il sindaco, Ettore Di Ventura, insediatosi nel 2016, ha sin da subito affrontato la problematica, cercando di trovare soluzioni adeguate per limitare al minimo la presenza di cani randagi in città. È stato istituito un rifugio sanitario, gestito da una ditta esterna, che si occupa di accalappiare i cani randagi, sterilizzarli e microchipparli, e che dopo un breve periodo di osservazione vengono rimessi sul territorio. Inoltre, è stato adottato un regolamento che prevede un incentivo per gli utenti che adottano gli animali randagi che possono ottenere una detrazione fino a 300 euro annui sulla tassa comunaledei rifiuti. Ma evidentemente tutto questo ancora non basta!

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