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Coronavirus: sondaggio, per 78% italiani ansia e senso di oppressione

Di Redazione |

Roma, 24 mar. (Adnkronos Salute) – Il susseguirsi dei decreti su Covid-19 e le continue, necessarie, restrizioni alla libertà di spostamento delle persone hanno delle conseguenze non solo a livello economico, ma anche sulla psiche dei cittadini. Proprio per capire come gli italiani stanno vivendo questo momento di quarantena, l’Eurodap (Associazione europea per il disturbo da attacchi di panico) ha realizzato un sondaggio per Adnkronos Salute, attraverso il suo sito (www.eurodap.it), a cui hanno risposto in pochi giorni 597 utenti. Dai risultati, è emerso che il 68% sta vivendo molto male la possibilità di uscire di casa solo per valide ragioni. Solo il 7% afferma di trovare beneficio nel rimanere a casa e nel dedicarsi alla famiglia. Mentre nel 78% dei casi il sentimento dominante è l’ansia e il senso di oppressione, il 13% ammette di essere nervoso e solo il 9% dichiara di vivere serenamente questo momento.

“Alla diffusione di questo malessere – aggiunge Eleonora Iacobelli, psicoterapeuta, presidente Eurodap e responsabile trainer Bioequilibrium – concorrono sicuramente diverse cause, tra cui l’obbligo di rimanere in casa, lo stato di paura e tensione per poter contrarre la malattia e l’impossibilità di socializzare. Non va sottovalutata, inoltre, la necessità di mantenere una certa distanza anche dentro casa”. Dal sondaggio è anche emerso che, nella maggior parte dei casi (61%), il timore più grande è quello che la quarantena venga protratta senza un termine definito, mentre il 27% ha paura di essere contagiato. Sono pochi (23%), inoltre, gli italiani che hanno deciso d’investire il maggior tempo a disposizione dedicandosi a sé stessi, ai propri interessi, alla crescita personale.

“É evidente che questa situazione crea un disagio psicologico in misura importante e molto diffuso. La difficoltà, o in alcuni casi, l’impossibilità di essere produttivi, come la società moderna ci ha abituati ad essere, genera in noi molto stress e frustrazione”, riflette Iacobelli. Non a caso l’Eurodap, ha messo in campo, insieme a BioEquilibrium, un’iniziativa di supporto psicologico telematico gratuito rivolto a chiunque ne facesse richiesta. Per aderire sarà sufficiente inviare una mail all’indirizzo info@bioequilibrium.it “e verrete ricontattati da uno dei nostri psicoterapeuti con il quale valuterete la formulazione dell’intervento”, aggiunge l’esperta. Ecco, comunque, alcuni consigli per imparare a gestire l’ansia e l’agitazione che questo momento sta generando:

1) Concediamoci un po’ di tempo per noi: basta qualche minuto di respirazione diaframmatica per recuperare un po’ di serenità. Alcuni recenti studi, infatti, hanno dimostrato la presenza di alcuni neuroni nel tronco encefalico sensibili alla respirazione. Un corretto modo di respirare può, dunque, funzionare da calmante naturale.

2) Organizzate la vostra giornata: il fatto di avere più tempo a disposizione in realtà ci fa essere maggiormente dispersivi e paradossalmente ci stressa di più; è meglio organizzare le nostre giornate prevedendo delle pause, se si lavora da casa, e introducendo o mantenendo un po’ di attività fisica.

3) Mantenete un ritmo sonno-veglia costante: cercate di non scambiare il giorno per la notte e concedetevi di riposare le giuste ore di sonno. “Tale attività è fondamentale per il nostro cervello e vi permette di essere maggiormente lucidi durante la giornata”.

4) Evitate d’impegnarvi esclusivamente in attività ‘passive’: passare ore davanti alla tv o giocando solo ai videogiochi o stando davanti al pc non è stimolante per il nostro cervello. Meglio impiegare parte del tempo a leggere, a fare attività fisica, a condividere (per quanto possibile) il tempo con i familiari anche solo cucinando.

5) Mantenere i rapporti sociali: l’essere umano è un ‘animale sociale’, cioè vive in società ed ha bisogno del confronto e del contatto con i suoi simili. “È bene, quindi, cercare di mantenere, se non addirittura intensificare, i rapporti sociali sentendo amici e parenti e magari organizzando anche videochat di gruppo”, conclude Iacobelli.

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