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Ricerca: ‘Notte europea’, mamme protagoniste per avvicinare figli a scienza

Roma, 5 set. (AdnKronos Salute/Labitalia) – Sono soprattutto le mamme il cuore pulsante del pubblico della ‘Notte europea dei ricercatori’, in programma il 28 settembre. Negli ultimi anni a partecipare al grande evento dedicato al mondo della ricerca scientifica e dei ricercatori sono soprattutto le donne, che rappresentano quasi il 60%, e la gran parte […]

Di Redazione |

Roma, 5 set. (AdnKronos Salute/Labitalia) – Sono soprattutto le mamme il cuore pulsante del pubblico della ‘Notte europea dei ricercatori’, in programma il 28 settembre. Negli ultimi anni a partecipare al grande evento dedicato al mondo della ricerca scientifica e dei ricercatori sono soprattutto le donne, che rappresentano quasi il 60%, e la gran parte di loro porta con sé i figli con l’obiettivo di avvicinarli alla scienza.

E’ la fotografia scattata da uno studio condotto da ricercatori dei Laboratori nazionali di Frascati dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), G.Eco e Frascati Scienza, grazie alla raccolta di informazioni, dati e questionari durante le 12 edizioni della manifestazione organizzata dall’associazione Frascati Scienza. Il lavoro finale è stato presentato alla Conferenza internazionale Inted, dedicata ai temi dell’educazione e della ricerca, che si è svolta a Valencia la scorsa primavera.

Sin dalla prima edizione del 2006, che accolse 4.000 visitatori, la Notte europea dei ricercatori è andata via via crescendo raggiungendo i 50.000 visitatori nel 2017 distribuiti in oltre 30 città italiane, e coinvolgendo più di 900 ricercatori di oltre 50 partner scientifici. Dodici anni durante i quali sono stati anche distribuiti questionari e fatte interviste al pubblico per capirne meglio gli interessi e la composizione, avere un’idea dell’immagine che ha del ruolo dei ricercatori, e delle differenze tra l’Italia e il resto d’Europa. “Uno degli aspetti più interessanti – ha spiegato Giovanni Mazzitelli, primo ricercatore di Infn e autore dello studio – è relativo al pubblico femminile. Nelle prime edizioni il pubblico era formato in modo prevalente da uomini, ma poi la tendenza si è invertita e nelle ultime edizioni abbiamo circa il 60% di donne. Di queste, la netta maggioranza sono mamme con un’età tra i 30 e 49 anni e nelle interviste spiegano di partecipare soprattutto per avvicinare i loro figli al mondo scientifico, sperando che poi possano diventare ricercatori”.

Un altro fenomeno segnalato è che oltre la metà dei visitatori sono ‘recidivi’, avendo partecipato anche a 3, 4 o addirittura a 7 edizioni: “Ci scrivono genitori i cui figli sono cresciuti con le varie edizioni dellaNotte europea dei ricercatori”, ha riferito Mazzitelli. “I dati raccolti – ha aggiunto – indicano che la formazione scolastica del pubblico è generalmente più alta della media nazionale: il 46% ha almeno un titolo universitario e lo strumento di comunicazione più efficace nel pubblicizzare l’iniziativa resta il tradizionale passaparola, seguito dai social”.

Dal 2006 l’organizzazione di Frascati Scienza ha raccolto tra le 500 e le 2.000 risposte a questionari fatti compilare dai visitatori durante le varie edizioni della Notte europea dei ricercatori. Nel 2017 sono stati somministrati 2.631 questionari (617 ex ante, 1.213 ex post e 801 a bambini) per stabilire, tra i vari obiettivi, il target di audience raggiunto, misurare la conoscenza e capire la percezione che si ha della figura del ricercatore. Dalle risposte emerge come sia molto diffusa l’idea che questo tipo di evento possa contribuire molto a favorire un maggior numero di carriere scientifiche per i giovani.

Alla domanda su cosa ci si aspetta dall’evento, la risposte più quotate è ‘creare una maggiore consapevolezza sul lavoro dei ricercatori’, seguita dall’incoraggiare l’interazione con i ricercatori per capire meglio le loro attività scientifiche. Interessa poco, invece, capire quali siano i problemi relativi ai ricercatori in Italia e in Europa. La maggioranza del pubblico ritiene infine che la ricerca scientifica in Italia non sia per nulla adeguatamente finanziata, mentre quando si guarda all’estero la percezione si ribalta e la netta maggioranza risponde che nel resto d’Europa la ricerca è adeguatamente finanziata.

Quest’anno, sono oltre 30 le città e più di 60 i partner che prendono parte alla 13esima edizione della Notte europea dei ricercatori organizzata da Frascati Scienza. Il tema è ‘Be a citizen scientist’ (Bees), dedicato alla scienza partecipata.

Il programma è ancora work-in-progress, ma sono circa 250 le iniziative ad ora pubblicate, solo una parte di quelle che saranno realizzate tra il 22 e il 29 settembre per la Settimana della scienza e in particolare per la Notte europea dei ricercatori del 28.

La Notte coordinata da Frascati Scienza, #Bees, è un progetto promosso dalla Commissione europea, realizzato con il supporto della Regione Lazio, del Comune di Frascati e dell’Ente Parco regionale Appia Antica, e si inserisce nel programma dell’Anno europeo del patrimonio culturale. Come in ogni edizione, saranno coinvolti moltissimi partner tra enti istituzionali, associazioni e aziende.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA