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Ponte sullo Stretto nel Recovery Plan, maggioranza divisa: ecco chi lo vuole e chi no

Di Redazione |

ROMA – L’ampia maggioranza che sostiene il governo Draghi in Commissione Trasporti della Camera non riesce a trovare la sintesi su quello che dovrà essere il contenuto del Recovery Fund. E l’inserimento o meno del Ponte sullo Stretto di Messina nel documento diventa motivo di scontro. 

Forza Italia e Lega avrebbero insistito sulla necessità di inserire nel parere l’indicazione del Ponte, il M5s esulta perché l’opera sarebbe sparita dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, e il Pd interviene per dire che è esattamente il contrario, ovvero che il Ponte c’è anche se si attende il parere della commissione tecnica. 

Insomma, per l’ennesima volta non si riesce a trovare la quadra su quella che da più parti è definita comune l’unica opera immediatamente cantierabile per il Sud, quella che potrebbe creare migliaia di posti di lavoro e portare l’Alta velocità da Helsinki fino a Palermo portando la Sicilia e il Sud d’Italia all’interno dei grandi corridoi commerciali europei. 

«Col futuro del Paese non si gioca – dicono in una nota i deputati della Lega e componenti della Commissione Trasporti Edoardo Rixi, responsabile nazionale Infrastrutture, e Domenico Furgiuele -. Il voto positivo al parere Pnrr in Commissione Trasporti fissa la consapevolezza che una struttura fissa sullo Stretto di Messina sia indispensabile. Un passo in avanti anche rispetto al Senato, in gioco c’è il futuro dell’economia del Sud e dell’intero Paese. Un lavoro senza sosta della Lega per inserire la valutazione delle opere propedeutiche alla realizzazione del ponte o del tunnel sottomarino. Le imposizioni ideologiche lasciano ora il passo a soluzioni ambientali idonee alla crescita dei territori».

Continua invece a dire no al Ponte il M5s: «Con il parere votato in commissione – affermano le deputate e i deputati del MoVimento 5 Stelle in commissione Trasporti -, abbiamo voluto dare maggiore forza a un Recovery plan che deve investire maggiori risorse e in tempi brevi sui collegamenti via mare con le isole maggiori, sia in termini di trasporto pubblico sia per il traffico commerciale. Su nostra proposta, infatti, il parere propone di rinnovare la flotta navale dedicata al trasporto pubblico locale delle Regioni, con mezzi più efficienti e a basse emissioni, anche tra Calabria e Sicilia».

«Abbiamo già ribadito più volte – prosegue la nota – che per la Sicilia e la Calabria è prioritario puntare sulle tante opere e infrastrutture di prossimità effettivamente utili al territorio. E d’altra parte è evidente che un’opera di attraversamento stabile come il Ponte sullo Stretto si potrebbe eventualmente realizzare soltanto in tempi lunghi e non potrà certo essere inserita nel Pnrr. Sono le regole dell’Unione Europea sul Recovery Plan e lo hanno ribadito più volte i ministri Giovannini e Carfagna».

«Quindi “altro che Ponte”» dice ancora la nota del M5s che preferiscono rinnovare e incrementare «subito la flotta, puntando in tutto il Paese sull’opportunità unica offerta dalle cosiddette autostrade del mare» concludono.

«E’ esattamente il contrario – replica la relatrice della Commissione Trasporti della Camera, Enza Bruno Bossio (Pd): nel parere della Commissione Trasporti si parla del Ponte sullo Stretto di Messina, e su questo c’è stata battaglia, ma il fatto che noi del Pd, Lega e Fi abbiamo votato per il parere dimostra che il Ponte nel parere c’è». 

«Innanzi tutto non potevamo scrivere di inserire semplicemente la realizzazione del Ponte nell’ambito del Pnrr – spiega la parlamentare del Pd – perché tale indicazioni comporterebbe di dar seguito al progetto realizzato 20 anni fa. Ma quel progetto era pensato in project finacing, mentre oggi si ragiona ad un attraversamento stabile senza pedaggio, e quindi a carico dello Stato. Per questo abbiamo chiesto che la Commissione incaricata di valutare la realizzazione dell’attraversamento stabile mandi al Parlamento lo studio comparativo sull’utilità di tale attraversamento, e se ci sarà risposta affermativa di indicare come realizzarlo, cioè se con un tunnel o con un ponte, e se a campata unica o no, e via dicendo. Se, come dovrebbe avvenire, il parere della Commissione arriverà entro 20 giorni, chiederemo al governo di inerire nel Pnrr da mandare a Bruxelles non la realizzazione dell’intero attraversamento, bensì un lotto, perché nel Pnrr non si possono inserire opere la cui realizzazione duri più a lungo del finanziamento stesso». 

E in effetti nel parere sul Recovery Plan approvato dalla Commissione Trasporti della Camera su proposta della relatrice Enza Bruno Bossio  si legge: «Per la verifica delle soluzione tecniche ottimali contenute nello studio della commissione sull’attraversamento stabile e veloce dello Stretto di Messina istituita presso il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, si richiede che tale studio sia trasmesso subito al Parlamento ai fini dell’approvazione del parere; rispetto agli scenari (ponte o tunnel), si valuti se e quali opere e interventi possano essere realizzati alle condizioni previste dal PNRR».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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