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Musumeci a Genova si scaglia contro l’Anas: «Sul ponte Morandi lavora, il viadotto Himera dimenticato»

Di Redazione |

GENOVA – Un po’ di sano campanilismo per il presidente della Regione, Nello Musumeci che questa sera, mentre si trovava a Genova per il Salone nautico internazionale, ha stigmatizzato la differenza tra la Liguria e la Sicilia in fatto di lavori pubblici e infrastrutture.  «Per il ponte Morandi ho letto con piacere che è stata effettuata la prima gettata di cemento, in Sicilia dopo quattro anni il ponte Imera (quello crollato sulla A19 Palermo-Catania nell’aprile del 2015,ndr) è ancora nelle fantasie dei vertici dell’Anas, la verità è che Rfi e Anas nel Mezzogiorno d’Italia dovrebbero cambiare passo». 

Musumeci punta il dito soprattutto contro Anas: «Qui in Liguria un cantiere dell’Anas – ha detto – forse dura un anno o due, in Sicilia c’è un effetto moltiplicatore per cui un cantiere dell’Anas dura cinque anni».

Ma Musumeci a Genova ha parlato un po’ di tutto, di politica, di tasse, di immigrazione. A proposito della situazione politica, secondo il governatore «il governo Conte bis non avrà lunga vita, quindi il centrodestra sarà presto chiamato ad assumere impegni gravosi e dovrà arrivarci puntuale». PEr Musumeci «Cambiamo! (il nuovo movimento fondato dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti dopo l’uscita da Forza Italia, ndr) è un punto di riferimento per confrontarsi, può essere un punto di partenza per quanti nella Penisola non si riconoscono più in alcune formazioni politiche tradizionali». «Lo stesso – ha spiegato Musumeci – è avvenuto con me in Sicilia con il mio “Diventerà Bellissima”, che raccoglie migliaia di iscritti e ha raccolto 140 mila voti alle ultime elezioni regionali».

In merito alla riforma del fisco annunciata dal premier Conte, Musumeci ha affermato che «in Sicilia c’è gente che non ha neanche il denaro per pagare le bollette della luce, abbiamo un tasso di disoccupazione che supera il 50%, pagare le tasse è un dovere di tutti, ma mettere tutti in condizione di pagarle è un dovere dello Stato».

«Il Sud ha bisogno di avere le risorse per poter contribuire al mantenimento dello Stato. – ha sottolineato Musumeci – Se lo Stato non investe in Sicilia e continua a rispondere con il reddito di cittadinanza è chiaro che prima o poi avremo la desertificazione».

E anche sull’immigrazione, il presidente della Regione è stato critico sull’atteggiamento del governo Conte bis: «Oggi Lampedusa “scoppia” di nuovo, non c’è più posto: 300 ospiti per uno spazio di 95 persone, ciò che è accaduto negli ultimi quindici giorni è sotto gli occhi di tutti. Pensare che la soluzione sia la ricollocazione dei migranti, nostri fratelli disperati, nei Paesi stranieri, è davvero infantile, ingenua e ipocrita». 

«Io credo che serva un’azione forte da parte dell’Italia sull’Europa affinché tutti ci si faccia carico in egual misura del dramma umanitario. – sottolinea – Sono convinto che il nuovo governo scivolerà inesorabilmente proprio sul tema dell’immigrazione perché si confrontano due visioni opposte».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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