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Giole, settimo giorno di ricerche: tutte le ipotesi possibili e quel buco di 22 minuti

Di Redazione |

CARONIA – Sono proseguite anche la notte scorsa, per il settimo giorno consecutivo, le ricerche del piccolo Gioele scomparso insieme alla madre Viviana Parisi poi trovata morta nelle campagne di Caronia due giorni fa. Vigili del fuoco, protezione civile, polizia, finanza, carabinieri con unità cinofile e droni oggi stanno setacciando una nuova area. Sono stati già controllati più di 500 ettari, compresi pozzi, rifugi e casolari che si trovano nelle campagna di Caronia, sottostante l’autostrada A20 Messina Palermo dove Viviana Parisi ha avuto un incidente con la sua auto prima di scavalcare il guard rail e scomparire con il piccole Gioele.

Gli investigatori hanno sentito i familiari di Viviana e ascolteranno, tra i testimoni, gli operai del furgone che si occupa di manutenzione autostradale con il quale l’Opel Corsa di Viviana ha impattato nella galleria Turdo e che l’hanno vista allontanarsi dopo aver lasciato l’auto nella piazzola.

Il suo percorso resta un “giallo” ancora al vaglio della Procura di Patti e della polizia che non escludono alcuna ipotesi. Sul tavolo degli investigatori sono diversi gli scenari possibili: la madre avrebbe ucciso il figlio e poi si sarebbe suicidata, la donna sarebbe stata uccisa da qualcuno che ha portato via il bambino, Viviana avrebbe affidato Gioele a qualcuno per poi togliersi la vita. Non si esclude neppure un incidente: la donna correndo potrebbe essere caduta violentemente e sbattuto la testa e il piccolo sarebbe fuggito.

Solo tesi, al momento, senza una vera soluzione. Particolari utili alla ricostruzione della dinamica dell’accaduto arriveranno dall’autopsia che chiarirà le cause della morte della donna. Ma la priorità per tutti, per il momento, resta una sola: trovare Gioele, e il tempo non è un amico dei soccorritori.

Cresce infatti l’angoscia per il piccolo Gioele. Che ha fine ha fatto il bimbo scomparso con la madre il 3 agosto scorso? Al momento lo scenario privilegiato dagli investigatori è forse il più probabile ma anche il più funesto, ovvero che la donna abbia ucciso il bambino prima di togliersi la vita e forse lo ha seppellito o ricoperto con frasche. E’ anche possibile considerato il corpo martoriato di Viviana che il corpo del bimbo sia stato trovato da animali selvatici: la zona è piena di cinghiali.

Due amici di Daniele Mondello hanno detto: «Non crediamo che Viviana si sia uccisa o abbia ucciso Gioele. Pensiamo che qualcuno li abbia aggrediti o uccisi o che degli animali che qui si muovono in branchi li abbiamo assaliti e ammazzati E’ vero, Viviana ha passato dei brutti momenti – hanno concluso – ma non avrebbe mai ammazzato Gioele era troppo attaccata a lui».

E il padre di Viviana, Luigino Parisi, ha affermato che sua figlia è stata ammazzata: «Non si sarebbe mai fatta del male, era troppo affezionata a suo figlio, a mio nipote…».

Il percorso fatto da Viviana dopo essere andata via da casa a Venetico, paesino messinese, dicendo al marito che sarebbe andata a Milazzo per comprare le scarpe al figlio, e ricostruito in base alle testimonianze, ha un “buco” di 22 minuti che gli investigatori cercano di chiarire anche per cercare un filo che li porti al bambino. Dopo essere uscita allo svincolo di Sant’Agata di Militello le tracce della donna si perdono. Ricompaiono 22 minuti dopo sempre in autostrada: la dj con la sua Opel ha un lieve incidente con un furgone nella galleria pizzo Turdo. Viviana poi ha raggiunto una piazzola dell’autostrada ed è scesa dall’auto. Gli investigatori stanno cercando di accertare se in quei 22 minuti di “buco” la donna abbia potuto consegnare il piccolo a qualcuno.

Le testimonianze sul fatto che Gioele fosse con lei sono discordanti. Secondo gli investigatori, però, il bambino era con lei nel bosco dove è stata ritrovata. «Fino ad oggi – spiegano i vigili del fuoco abbiamo perlustrato più di 500 ettari con l’ausilio dei cani e dei droni. È complicato perché si tratta di boschi e luoghi impervi dove è difficile spostarsi».

Comunque il tragitto dall’autostrada per arrivare fino al punto in cui è stata trovata morta, a un km e mezzo di distanza, non è difficile da compiere. La donna si sarebbe infilata tra il guard rail e la colonna portante di un cancello scendendo su un terreno accidentato. Poi dopo qualche centinaio di metri ha incontrato una strada asfaltata circondata da alberi e macchia mediterranea che avrebbe percorso sempre in discesa fino ad arrivare al punto dove è stata trovata morta vicino al pilone che regge i cavi dell’energia elettrica. Il tratto di strada si percorre in circa mezz’ora. Tutta questa zona è setacciata da decine di uomini che cercano Gioele. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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