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Gatto morto per uno “strano” virus: il sindaco sequestra gli altri animali

Di Redazione |

Il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, ha emesso oggi due ordinanze contingibili e urgenti in via cautelativa a tutela della salute pubblica al fine del contenimento di infezione rabida. I provvedimenti si sono resi necessari a seguito del caso del gatto domestico che dopo aver morso la sua proprietaria è risultato affetto da Lyssavirus, un virus appartenente a un ceppo tipico dei pipistrelli diverso da quello della rabbia classica.

Con la prima ordinanza il sindaco ha disposto il sequestro degli animali di proprietà della donna (un cane, un gatto e tre gattini lattanti) con il contestuale affidamento in custodia presso il canile comunale “od altra idonea struttura equipollente, così come prescrive la legge”, informa il Comune con una nota. Il proprietario è tenuto a mantenere “gli animali indicati in custodia ed in isolamento presso la propria abitazione fino al termine delle operazioni tecniche necessarie al trasferimento definitivo”.

 Al contempo, l’ordinanza sindacale numero 143 prevede che “dalla data odierna e fino al 27 agosto compreso, i cani, anche se muniti di museruola, non possano circolare se non condotti al guinzaglio”. I cani accalappiati rinvenuti vaganti non saranno restituiti ai possessori “se non abbiano subito favorevolmente il periodo di osservazione di 6 mesi, riducibili a 2 qualora vengano sottoposti a vaccinazione antirabbica postcontagio con le modalità stabilite dal dpr 08.02.54 n. 320, art. 87 e con addebito delle spese agli stessi possessori”.

Il sindaco ha disposto che i possessori di cani “segnalino immediatamente all’Autorità Comunale l’eventuale fuga dei propri cani ovvero il manifestarsi in essi di qualsiasi sintomo che possa far sospettare l’inizio della malattia come ad esempio: cambiamento d’indole, tendenza a mordere, manifestazioni di paralisi, impossibilità della deglutizione”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA