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Caro voli Sicilia, la battaglia continua tra esposti ed emendamenti

Di Redazione |

CATANIA – Continua in Sicilia la battaglia per il caro voli. Dopo la lettera di Musumeci al ministro dei Trasporti Paola De Micheli, sulla continuità territoriale, dopo il tentativo del viceministro siciliano Giancarlo Cancelleri di attivare una serie di sconti per alcune categorie di viaggiatori, arrivano pure l’esposto in Procura del Codacons e gli emendamenti di Forza Italia per l’istituzione di un fondo per abbattere le tariffe.

E’ sui tavoli dei procuratori della Repubblica di Catania e Palermo l’esposto del Codacons per il costo “esorbitante” dei voli aerei da e per la Sicilia. «Alla luce della recente soppressione dei voli della compagnia Vueling tra la Sicilia ed il resto d’Italia e la conseguente rarefazione dei collegamenti aerei, con l’ulteriore lievitare dei prezzi dei biglietti da parte delle due compagnie rimaste, ovvero Alitalia e Ryanair – scrive Codacons – soprattutto durante il periodo delle festività, a molti siciliani sarà impedito di lasciare o raggiungere l’Isola a causa delle scandalose tariffe che superano 500 euro a tratta, considerato che il trasporto aereo è l’unico mezzo di collegamento di cui può servirsi un siciliano in assenza di tutte le altre infrastrutture, a iniziare dall’alta velocità ferroviaria».

L’associazione chiede alle procure «di valutare i profili di responsabilità a carico dello Stato, dell’Unione europea, della Regione Siciliana, delle autorità competenti e di tutti coloro che dovessero essere individuati come responsabili di fattispecie penalmente rilevanti per la mancata calmierazione dei prezzi dei biglietti, quali sequestro di persona, l’estorsione ed ogni altra fattispecie che si dovesse ravvisare».

«L’insularità – sottolinea l’associazione – non si può tradurre in un costante processo di isolamento della Sicilia, in aperta violazione del regime di continuità territoriale. Non si può far pagare un volo nazionale come fosse un volo intercontinentale perché questo significa privare i cittadini meno abbienti della libertà fisica e di locomozione, sia pure non in modo assoluto, e può configurare il delitto di sequestro di persona».

Intanto sta per arrivare in Parlamento  un emendamento alla manovra che preveda un fondo di 100 milioni di euro l’anno destinati a combattere il «caro-prezzi» dei biglietti aerei da e per la Sicilia. E’ una delle modifiche alla legge di bilancio che presenterà Forza Italia, con l’obiettivo di far ottenere ai siciliani tariffe «sostenibili» per i voli, in virtù del riconoscimento dello status di insularità.

«I prezzi sono elevatissimi specialmente da Palermo e Catania verso il Continente, a volte superano i 500 euro a tratta – ha denunciato il senatore Renato Schifani in una conferenza stampa a Palazzo Madama – Una cosa inaccettabile dovuta a un fatto oggettivo e a uno speculativo: la compagnia Vueling ha sospeso i collegamenti per la Sicilia (ce n’erano due al giorno per Palermo e altrettanti per Catania) così i passeggeri si sono spostati su Ryanair e Alitalia, che sfruttano l’assenza del terzo vettore per vessare i cittadini con prezzi insostenibili».

La deputata azzurra Stefania Prestigiacomo ha mostrato gli screenshot dei prezzi proposti sul sito di Alitalia di recente: «Stamattina la tratta Catania-Roma varia da 326 a 530 euro. In genere i prezzi sono tra 350 e 550 euro a tratta e a dicembre immagino saliranno ancora», ha detto. Per la capogruppo al Senato Anna Maria Bernini, «è un prezzo pornografico». Da qui la proposta di FI che punta a stanziare un fondo che, come ha spiegato Schifani, sia girato alla Regione Sicilia, che deve fare proposte operative al ministero dei Trasporti che siano trasmesse alla Commissione europea per individuare rotte e tipologie di sconti da applicare.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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