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«Io, Di Maio, vi spiego perché in Sicilia il reddito di cittadinanza inciderà di più»

Di Luigi Di Maio* |

La rivoluzione per il Sud inizia dal lavoro. Queste parole sono risuonate più volte in questi anni come un proclama. Adesso è un’affermazione, resa vera dalle misure che abbiamo inserito nella legge di bilancio e diventate concrete grazie al cosiddetto “decretone”. Infatti ci sarà un doppio bonus per le imprese del Sud che assumono. In poche parole in tutte le regioni del Sud ci potranno essere tantissime assunzioni a tempo indeterminato che saranno a costo zero da 5 a 18 mesi.

È un momento favorevole alla creazione di nuovi posti di lavoro quello che stiamo vivendo al Sud. E grazie anche al nuovo Fondo Nazionale Innovazione è un momento favorevole per avviare un’impresa e farsi finanziare delle idee. In sintesi è un buon momento per un giovane del Sud per cercare o creare lavoro.

Abbiamo creato le condizioni affinché questo fosse possibile. Questo non risolve i problemi del Sud in un colpo solo, ma è la scintilla che mancava per far esplodere le nostre intelligenze, le nostre competenze, le nostre eccellenze. Se dalla scintilla nascerà una fiammella che poi si trasformerà in un fuoco sempre alimentato, dipenderà dalla nostra volontà e dalla nostra capacità. Una cosa è certa: è il momento buono. Forse lo stavate aspettando o forse no, ma è arrivato. È ora di capire quali siano i vantaggi fiscali per le assunzioni previste dal doppio bonus. Ma andiamo con ordine.

La misura più imponente inserita nella manovra è il Reddito di Cittadinanza che come vedremo è una misura di politica attiva del lavoro e di welfare per il cittadino e le famiglie. Una misura imponente che ci mette perlomeno in pari con l’Europa. Questa misura esiste già in tutto il Continente, la sola Germania spende 50 miliardi di euro per la misura omologa. I dati dimostrano che dove esiste il Reddito di Cittadinanza il tasso di disoccupazione è più basso e cresce l’occupazione. Così sarà anche in Italia. Il Reddito di Cittadinanza coincide con il ritorno dello Stato Sociale nel nostro Paese. Le politiche di austerity imposte dall’Europa e eseguite dai precedenti governi hanno mortificato la sanità, l’istruzione, le imprese.

Il numero di poveri si è moltiplicato negli ultimi 10 anni e ormai sono all’ordine del giorno i casi delle persone che rinunciano alle cure per mancanza di denaro o che non hanno i soldi neppure per accendere il riscaldamento. Tutto questo deve finire. Ed è a questo che serve il Reddito di Cittadinanza che si rivolge a una platea di 5 milioni di persone e la pensione di cittadinanza che si rivolge a 500.000 italiani, quelli che hanno meno di tutti, i più deboli.

Ma il Reddito di Cittadinanza non è solo una carta prepagata. Serve per far incontrare domanda e offerta di lavoro e serve per incoraggiare gli imprenditori ad assumere. Il meccanismo che abbiamo trovato è semplice. Il Ric prevede che le aziende che offrono un lavoro ai cittadini che ne possono beneficiare, abbiano diritto ad un incentivo che va da un minimo di 5 fino a un massimo di 18 mesi dell’assegno previsto per quelle persone. Nel caso di uno che prima non aveva reddito, un importo pari a 780 euro. Questo avverrà in tutta Italia, ma al Sud questa misura si potrà agganciare (raddoppiando) a un’altra misura di iniziativa del ministro del Sud Barbara Lezzi. Si tratta della decontribuzione al 100% dagli oneri Inps, sul 2019 e il 2020, per quelle imprese che nel Sud assumeranno con contratti stabili under 35 o cittadini disoccupati da più di 6 mesi. In sostanza: per le imprese che già accedono alla decontribuzione dagli oneri Inps subentrerà anche il credito di imposta per la parte residua di beneficio maturata dal neo assunto. Morale della favola: un imprenditore del Sud che assumerà un percettore di Reddito di Cittadinanza ad aprile 2019, pagherà zero euro di tasse su quel lavoratore fino a ottobre 2020. In pratica ogni assunto al Sud porta in dote all’azienda da un minimo di 18.000 euro fino a 30.000 euro. Questo è un segno concreto, l’inizio di un percorso nuovo per il Sud del Paese.

La manovra che abbiamo approvato, il Reddito di Cittadinanza, la Pensione di Cittadinanza, Quota 100 per chi è stato tenuto a lavorare dalla Fornero, sono misure importanti per tutta l’Italia. Servono per far stare meglio le persone, per garantire a tutti una qualità della vita migliore e una serenità maggiore per affrontare il futuro. Non risolvono tutti i problemi degli italiani, ma affrontano quelli più gravi, quelli di chi sta peggio, di chi non ha niente o quasi. È l’inizio tangibile del cambiamento che per anni abbiamo atteso. C’è ancora tanto da fare per la sanità (dobbiamo togliere i manager nominati dalla politica), per la scuola (smantellare la “buona scuola” a partire dalle classi pollaio e assumiamo più insegnanti), per uno sviluppo che crei posti di lavoro e che sia finalmente sostenibile. Abbiamo altri 4 anni davanti a noi ed è a questo che ci dedicheremo. Perché è possibile farlo, perché tutto si può fare come abbiamo dimostrato con il Reddito di Cittadinanza che secondo tantissimi era assolutamente irrealizzabile. E invece eccolo qua, con in dote incentivi all’occupazione come mai prima. Inoltre la battaglia contro i privilegi non è ancora conclusa. Nel 2019 taglieremo finalmente lo stipendio a tutti i parlamentari e taglieremo il numero dei parlamentari: avremo più di 300 onorevoli in meno da sfamare con grandi risparmi che potremo investire per far stare meglio chi ne ha più bisogno.

Il cambiamento è iniziato e non si ferma.

*Vicepresidente del Consiglio e ministro del Lavoro e dello Sviluppo

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