Cronaca
L’Etna volano per l’economia etnea, Musumeci: «Serve una regìa unica»
CATANIA – «L’Etna? E’ come avere una Ferrari senza pilota. Sono in tanti a volerne occupare il posto di guida ma nessuno riesce a farla correre come si deve». Usa una metafora Nello Musumeci, presidente della Regione Siciliana, per sintetizzare “l’ingorgo gestionale ed il nanismo turistico” che da decenni condizionano lo sviluppo del Vulcano in termici economici. Una realtà, quella etnea, che Musumeci conosce bene ed alla quale ha dedicato passione, attenzioni (e anche risorse) nel decennio in cui è stato presidente della Provincia di Catania. Fu un successo politico e personale di Musumeci, per esempio, la riapertura della famosa strada provinciale 92, che era chiusa al transito dalla bellezza di tredici anni perché invasa dalla colata lavica del 1982.
Ma proprio a volere sottolineare quante e quali potessero essere allora, e ovviamente potrebbero essere ancora oggi e domani, le opportunità economiche e di immagine offerte dal Vulcano, Musumeci si intestò anche il rilancio della “Corsa dell’Etna”, la storica cronoscalata disputata dapprima dai Pini di Nicolosi fino al bivio San Leo e poi, con una apposita modifica della legge regionale sollecitata dallo stesso Musumeci, “allungata” fino a dieci chilometri, al Piano Bottara.
E pure sull’altro aspetto, quello che rende feroce ed altamente spettacolare l’Etna, cioè la realtà collegata direttamente all’attività del Vulcano, Musumeci vanta un primato che ne fa un po’ un simbolo positivo e, in questo caso, anche costruttivo e ricostruttivo dell’Etna. Era l’estate del 2001 quando un’eruzione devastò la stazione Etna sud e insidiò anche gli abitati di Belpasso e Nicolosi. Musumeci fu nominato dal governo centrale “commissario delegato” per la emergenza e subito dopo per la ricostruzione. E il presidente completò l’incarico assegnatogli in novanta giorni.
Ma vogliamo appendere un’altra medaglia al petto del presidente, prima di parlare dell’oggi e del domani, cercando nell’archivio storico un evento che trasformasse anche le immagini del Vulcano in uno straordinario mezzo di promozione? All’Etna “mito d’Europa”, ricordiamo allora, fu dedicata la mega-mostra con la quale Musumeci inaugurò l’aerea fieristica del Centro “Le Ciminiere” di Catania. Fu un successo sorprendente per tutti: oltre centomila visitatori paganti in appena tre mesi.E questo è il passato, il vissuto, lo storico di Nello Musumeci nel suo rapporto con l’Etna, il bagaglio di esperienza che il presidente della Regione porta in dote intervenendo oggi nel dibattito aperto dal nostro giornale sulle possibilità di sviluppo dell’Etna.
«Una realtà così complessa come il nostro Vulcano – spiega il governatore – sul quale si muovono e intervengono tanti, troppi attori, ha bisogno di una regìa unica. Vogliamo tentare di fare un elenco dei soggetti che si muovono a vario titolo sull’Etna? Eccolo: la Regione (con gli assessorati al Territorio e ambiente e al Turismo, il Corpo forestale e la Protezione civile), la Prefettura, la Provincia, il Parco, una ventina di Comuni, l’Anas, l’Istituto di geofisica e vulcanologia, gli operatori privati, le Guide turistiche, il Cai, il Soccorso alpino. Ognuno con compiti diversi e con interessi spesso confliggenti. E’ inevitabile che così i processi decisionali e le conseguenti attività gestionali diventino lunghi, estenuanti, quasi sempre senza un epilogo positivo, mentre oggi servono strategie chiare, chiarezza di ruoli, celerità, efficienza».
Si parte, dunque, da questa folla di attori, tutti a vario titolo protagonisti o con la smania di esserlo, dalla sovrapposizione di ruoli e responsabilità. Ma per arrivare dove? Perché mai come oggi, mentre si spera in una autentica fase di rilancio, l’Etna avrebbe bisogno di una guida. Una sola guida, possibilmente.
«La soluzione a questa situazione? Lo dico da anni: serve un Authority, un’autorità di gestione agile, snella, competente, che sintetizzi gli interessi di tutti gli attori pubblici e privati, ovviamente all’interno di una nuova cornice normativa e regolamentare. Il mio governo ci sta già lavorando e presto sottoporremo la bozza a tutti i soggetti interessati. Ma da sola l’Autorità di gestione non basterebbe: occorre superare la diffusa mentalità di un esasperato provincialismo, assolutamente incompatibile con il valore universale che riveste il nostro vulcano. Una mentalità, sia chiaro, che ha contagiato operatori privati e amministratori locali ed ha frenato, nel tempo, ogni possibile progetto di crescita e di sviluppo perché le dinamiche si sono mosse al di fuori di una logica di sana competizione e leale concorrenza».
Un’Authority, allora, che riesca ad esercitare, gioco di parole banale ma voluto, una effettiva autorità su tutti i soggetti che vi graviterebbero intorno. Diciamo anche quelli istituzionali, forse tendenzialmente e naturalmente un po’ più gelosi del ruolo che sono chiamati ad esercitare, ovvero i Comuni. Per il presidente Musumeci anche su questo punto bisogna imporre una svolta culturale.«Ai fattori di diseconomia cui ho accennato – spiega – si aggiunge effettivamente la malcelata gelosia tra i Comuni. Quante volte ho ripetuto che l’Etna non è solo Nicolosi e Linguaglossa: tutto il cono vulcanico è suscettibile di valorizzazione, ogni area può esprimere peculiarità diverse da mettere in rete, senza “mummificare” il territorio ma anche senza consentire aggressioni, devastazioni e speculazioni da parte dell’uomo. Ecco perché saluto con piacere il recente interesse, manifestato da alcuni imprenditori, ad investire sull’Etna. Si sappia che la Regione farà la sua parte senza ostracismi ma con l’attenzione che si rende necessaria quando si interviene su un vulcano attivo. E intanto nei prossimi giorni provvederemo a dare al Parco un nuovo vertice, con maggiore disponibilità di tempo da dedicare all’Ente».
Reduce dagli anni dei successi etnei che abbiamo ricordato all’inizio, oggi Musumeci ha voglia di firmare una nuova e decisa ripartenza di questa Ferrari. «Vorrei tanto – dice – che per l’Etna, un brand conosciuto in tutto il mondo, si aprisse finalmente una nuova stagione: più ricettività, più servizi, più pulizia, più decoro e un messaggio promozionale unico. E forse questo è il momento giusto».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA