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Catania, “Garbage Affair” concluse le indagini: sette indagati (più una società)

Di Orazio Provini |

Sono sette gli indagati nell’inchiesta sulla gestione dei rifiuti che coinvolse anche alcuni funzionari del Comune di Catania, un paio dei quali stretti collaboratori del sindaco Bianco, denominata “Garbage Affair” e che nel marzo scorso portò all’emissione di alcune ordinanze cautelari. Due in carcere e una ai domiciliari. Per altri tre indagati furono adottate misure interdittive.

I pm Fabio Regolo e Alessandra Tasciotti hanno firmato il provvedimento che coinvolge gli imprenditori romani Antonio e Francesco Deodati, amministratore di fatto e di diritto della Eco.Car., Orazio Stefano Fazio, ex responsabile dei procedimenti della direzione Ecologia e Ambiente del Comune, Massimo Rosso, già direttore della direzione Ragioneria generale provveditorato ed economato del Comune; Antonio Natoli, 46 anni, dipendente del consorzio Senesi spa-Eco.Car. e uomo di fiducia di Antonio Deodati; Leonardo Musumeci, responsabile unico del procedimento di gara del dicembre 2016 e Salvatore Catanzaro, dipendente comunale, “sorvegliante” di Ecologia e Ambiente. Indagata anche la Eco.Car. srl società con sede legale a Latina.

Sarebbero Antonio Deodati, comproprietario della Ipi srl, affidataria in Rti con Oikos, (già socio di Eco.Car.) e Orazio Fazio i principali protagonisti della vicenda. L’applicazione delle penali da infliggere all’azienda per i casi di inadempienza del servizio, tra i punti cardini dell’inchiesta. La loro gestione e la mancata applicazione avrebbe garantito a Fazio viaggi, benefit e la ristrutturazione di un suo immobile. Contestate inoltre una serie di assunzioni a tempo determinato di persone a lui vicine in società riconducibili a Deodati. Gli indagati, prima delle richieste di rinvio, hanno venti giorni per le azioni difensive.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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