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Covid, è la Giornata nazionale in memoria delle vittime: sono 4.383 i siciliani uccisi dal virus

Di Redazione |

ROMA – Oggi è la Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid. Un momento istituzionale per ricordare chi non c’è più portato via da questa pandemia che in Italia ha ucciso ben 103.432 persone. Sono invece 4.383 i siciliani che ci hanno lasciato nell’ultimo anno per colpa del virus. Tanti, troppi morti, spirati spesso in solitudine, falciati da un virus che colpisce soprattutto (non solo) i più vulnerabili.  Perlopiù si tratta degli anziani di questo Paese, delle persone più fragili, di genitori e nonni, la spina dorsale dell’Italia e delle nostre famiglie, e la cosa più drammatica è che non li abbiamo potuti nemmeno salutare. Tanta sofferenza, tante persone che hanno perso la vita, tante famiglie che hanno sofferto per questo.

Ma oggi c’è la possibilità di pregare e ricordare i morti per Covid grazie alla Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus, che si celebrerà ogni 18 marzo come stabilito dalla legge approvata ieri. Tra le misure c’è un minuto di silenzio in tutti i luoghi pubblici e privatì, e spazi audio e video sul servizio pubblico. Il decreto legge, già approvato dalla Camera dei deputati il 23 luglio 2020, è un testo risultante dall’unificazione di due disegni di legge e porta le firme dei deputati Mulè, Gelmini, Carfagna, Bagnasco.

Il giorno della memoria e del cordoglio è anche quello in cui impostare, con il via libera al decreto Sostegni, la strada della ripresa economica. Nelle prossime 48 ore il premier Mario Draghi tornerà infatti a parlare al Paese al termine di una settimana non facile per gli italiani, tra il ripristino delle zone rosse e lo stop alle somministrazioni di Astrazeneca. Una settimana in cui, anche in alcuni ambienti della maggioranza, si è ragionato sulla necessità di inviare all’Italia un rinnovato messaggio di fiducia. E il capo del governo, già oggi in occasione  nella Giornata nazionale in ricordo delle vittime della pandemia, romperà il silenzio. Ma il suo, spiegano fonti qualificate di governo, non è un vero e proprio cambio di passo: la linea resta quella impostata all’inizio del suo mandato, ovvero quella di esserci sempre in tutti i passaggi e di parlare direttamente al Paese nei momenti importanti, negli snodi, anche in quelli emozionali.

Prima del verdetto dell’Agenzia Europea del Farmaco sul vaccino AstraZeneca a Palazzo Chigi è in ogni caso la prudenza a prevalere. Un commento del presidente del Consiglio potrebbe emergere solo dopo che l’Ema avrà parlato sebbene nel governo italiano – e non solo, in Ue – ci si aspetti ormai la luce verde dall’agenzia con sede ad Amsterdam.

Nelle prossime ore Draghi sarà dunque a Bergamo nella Giornata in cui tutto il Paese ricorderà le vittime del Covid. Il premier prima deporrà una corona di fiori al Cimitero monumento e poi farà un indirizzo di saluto all’inaugurazione del Bosco della Memoria, dove verranno piantati i primi 100 alberi per commemorare le vittime della pandemia. Sarà una giornata soprattutto di raccoglimento. E Palazzo Chigi ha disposto l’esposizione a mezz’asta della bandiera nazionale ed europea in tutti gli edifici pubblici del Paese. 

Il presidente dell’Anci Sicilia Leoluca Orlando ha inviato una lettera a tutti i sindaci siciliani per osservare domani, alle 11, nella prima Giornata nazionale in memoria delle vittime del Coronavirus, un minuto di silenzio ed esporre bandiere a mezz’asta nelle facciate dei palazzi comunali.

«La Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da Coronavirus sarà l’occasione per ricordare le tantissime vittime di questa devastante pandemia – ha detto Orlando – ma servirà a farci sentire tutti ancora più uniti nel combattere un nemico invisibile ancora forte ma che, grazie alla campagna di vaccinazioni in corso, potrà presto essere sconfitto».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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