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I vaccini e la “tempesta perfetta”: a Catania scarseggiano le dosi

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Catania – Tutti gli anziani risultati positivi delle due case di riposo di S. G. La Punta sono stati trasferiti nella rsa di Grammichele che funge da centro Covid dell’Asp. A confermarlo è il responsabile dei Distretti sanitari Territoriali, Franco Luca. «Abbiamo certificato 15 pazienti positivi, tutti trasferiti, mentre gli operatori sanitari che si sono contagiati sono 8, tutti posti in isolamento».

Il Policlinico ha fornito i risultati del sequenziamento dell’rna per capire se si tratta di variante inglese?

«Siamo in attesa. Certo c’è il sospetto visto che tutti gli anziani si sono contagiati. Ma al momento non possiamo dirlo con certezza».

Avevano tutti fatto la prima vaccinazione?

«Esattamente. La prima dose era stata somministrata 10 giorni fa».

Allora può capitare che ci si contagi…

«Sì, ma il problema è un altro. Questi anziani hanno pochi sintomi, alcuni sono asintomatici, ma positivi. Il vaccino aiuta soltanto chi lo riceve a non sviluppare la malattia, ma il soggetto se si contagia diventa infettivo».

In un certo senso i vaccinati se si contagiano possono diventare degli asintomatici?

«Possono diventarlo. E il tema oggi è questo: con le vaccinazioni che procedono con lenterzza a causa soprattutto della mancanza di vaccini, il numero degli asintomatici potrebbe aumentare. per questo è necessario prevedere al più oresto una vaccinazione di massa».

La conferma dei uno dei responsabili sanitari dei distretti, avvalora il punto nodale della vaccinazione. Con una campagna che arranca, il rischio per chi non si può ancora vaccinare perché non ci sono dosi, oppure perché non appartiene a una determinata categoria, cresce e oltre alle varianti presto il cittadino non immunizzato potrebbe trovarsi tra due fuochi: da un lato i contagiati e la variante inglese, dall’altro i vaccinati contagiati e asintomatici. La tempesta perfetta, come abbiamo scritto più volte, tenendo presente che ancora non è cominciata la vaccinazione degli over 80 – partirà dal 20 febbraio – e per di più visto e considerato che per la vaccinazione dei circa 70mila ultraottantenni in Sicilia potrebbero non bastare tre mesi e ad essere ottimisti

Ma quando si concluderà la prima somministrazione negli over 80, bisognerà avviare la campagna della seconda dose. E per fare questo già da adesso bisognerà cominciare a conservare le circa 70 mila dosi Pfizer e Moderna, che già arrivano a dosi limitate. E poi prevedere al contempo l’avvio della campagna per tutti i soggetti defedati, i malati di tumore, di ictus, i diabetici, i cardiopatici…. Non solo ci vorrà un esercito di vaccinatori, ma bisognerà avere le dosi, perché se si continua nel catanese a vaccinare al ritmo di 200, 300 dosi al giorno, cosa che starebbe avvenendo adesso con l’avvio di AstraZeneca, ci vorranno anni per vaccinare tutta la popolazione idonea, che non è al di sotto delle settecentomila persone solo nella nostra provincia. A questo scenario bisogna aggiungere la disposizione del ministero a favorire l’invio di ulteriori dosi di vaccini in    quelle Regioni che vaccinano di più. Insomma più vaccini più flaconi ti invieranno.

Ma quando parliamo di tempesta perfetta ci riferiamo ad altri due particolari. Il primo riguarda i tempi di questa vaccinazione. Di questo passo ci vorranno anni, ma visto e considerato che i vaccini avrebbero una copertura immunitaria di 6,8 messi e al massimo un anno, come i vaccini antinfluenzali, a partire dalla fine di dicembre di quest’anno paradossalmente bisognerebbe ricominciare a vaccinare contro il Covid il personale sanitario che va tutelato per evitare che si ammali e ci sia meno assistenza negli ospedali. Insomma si capisce bene che col numero delle dosi giornaliere somministrate sino ad oggi in Sicilia e nel Catanese, se non si cambia passo e se non si pianificano presto dalle cinquemila alle settemila vaccinazioni al giorno qui il rischio è che molti cittadini non saranno vaccinati o rischieranno di essere vaccinati tra anni. Il ministero, il governo, la Regione devono chiedere a viva voce all’Europa il superamento dei brevetti se vogliamo immunizzare il maggior numero di utenti nel minor tempo possibile, pianificando al contempo hub per le vaccinazioni che ancora non sono stati individuati. Ne ha parlato anche il commissario regionale per il Covid, Pino Liberti, ma ancora non ci sono notizie su come si intende agire e se verranno coinvolti nella vaccinazione i medici di famiglia..

Un capitolo a parte riguarda le limitazioni alla somministrazione di AstraZewbneca al di sotto dei 55 anni, ma anche ai soggetti defedati che rientrano nell’età prevista per questo siero. «Con le limitazioni disposte dall’Aifa – spiega il dott. Luca AstraZeneca potrò farlo solo ai soggetti giovani e di mezza età, ma in buona salute. Indipendentemente dall’età ci hanno raccomandato che per determinate patologie dobbiamo somministrare un vaccino prevalentemente a rna, come Pfizer e Moderna. Tutti i diabetici, gli epatici, gli ipertesi e i malati di tante atre patologie non potranno ricevere Astrazeneca. Paradossalmente alla fine presto potremmo avere un esercito di giovani vaccinati immunizzati e a rischi di diventare asintomatici, e i fragili e i settantenni che attendono ancora il loro turno per fare il vaccino». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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