Catania – Una piccola copertura in marmo nella parte inferiore della parete dell’aula è caduta su un piede dell’avvocato Giulia Bongiorno mentre era in aula a Catania durante la camera di consiglio del Gup del procedimento Gregoretti. È intervenuto personale del 118 che ha messo del ghiaccio e poi una fasciatura. Alla fine dell’udienza, l’avvocatessa è uscita su una sedia a rotelle per l’infortunio subito in aula, annunciando una interrogazione parlamentare sullo stato dell’edilizia giudiziaria in Italia.

VIDEO: ALLA CONFERENZA IN SEDIA A ROTELLE

Giulia Bongiorno è l’avvocato di Matteo Salvini, imputato nel processo per sequestro di persona. 

«L’avvocato Bongiorno è entrata in tribunale con le sue gambe ed esce su una sedia rotelle perché, in attesa che il giudice uscisse dalla camera di consiglio, una lastra di marmo di 50 kg si è staccata dalla parete piombando sulla sua caviglia. Di questo chiederemo conto a Bonafede, lo ritiene normale che in un tribunale si stacchino le lastre di marmo e possano cadere sugli avvocati?», ha detto Salvini. L’ha detto il leader della Lega Matteo Salvini nella conferenza stampa a Catania, dopo l’udienza preliminare sul caso Gregoretti. Salvini ha poi aggiunto: «Insomma si chiuderà un processo e se ne aprirà un altro. Ma sull’altro ho una documentazione fatta direttamente col mio cellulare». E ha concluso: «Se questa è la situazione della giustizia italiana..». 

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha intanto disposto accertamenti per verificare le cause della caduta di un pezzo di marmo e le condizioni dell’aula del tribunale di Catania in cui si è verificato l’incidente occorso a Giulia Bongiorno. L’area è stata messa in sicurezza. Già lunedì sarà consegnata una relazione completa e sono subito iniziate le verifiche su tutte le aule.

Dai primi accertamenti l’incidente è stato causato a «un improvviso cedimento del collante» il distacco del pezzo di marzo che ha ferito alla gamba l’avvocato Giulia Bongiorno. E’ quanto emerso, secondo quanto apprende l’ANSA, da un sopralluogo eseguito dall’ingegnere della Corte d’appello di Catania. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA