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Blitz Catania, «Se entro venerdì non mi dà i soldi, gli sparo in testa»

Di Concetto Mannisi |

Catania – Anche Giuseppe “Enzo” Mangion (nella foto), pure lui arrestato martedì nell’operazione del Ros, avrebbe avuto problemi non di poco conto con mafiosi di diversa generazione. Coi Nizza, in particolar modo, che venivano buoni allorquando ci si doveva confrontare con potenziali avversari sia dal punto di vista numerico sia da quello dell’occupazione del territorio, ma i cui metodi di gestione non erano graditi al figlio di “Ciuzzu ‘u firraru”. Così come non sarebbe risultato convincente il rispetto delle scadenze.

«Praticamente – riferisce ai suoi interlocutori Mangion – tre giorni prima suo fratello vince (non è chiaro a quale gioco, ndc) ventiquattromila euro. Mio fratello … tu tu … tu tu… prende e gli dà i soldi. Tre giorni dopo, però, ne perde ventuno… E finiu ddocu…. Parla con l’altro suo fratello, con Fabrizio … Fabrizio? Si, Fabrizio! Questo si impegna, gli dà i primi tremila a mio fratello e non gliene dà più: ne restano diciotto. Io parlo con suo fratello Salvatore lì dentro… “Signor Enzo quando esco io…”. Che è uscito un anno e mezzo fa anche lui, era periodo di Natale… “Prima di Natale tuo fratello ha i soldi”, mi ha detto…». Cosa mai avvenuta. Al punto tale che in altra circostanza Mangion sibila: «Se entro venerdì non mi dà i soldi, lunedì gli sparo in testa … che sia ben chiaro».

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