Usa 2016: Hillary accusa Mosca, 007 russi dietro hacker

Di Redazione / 01 Agosto 2016

Le accuse che Hillary Clinton rivolge a Mosca per l’attacco hacker ai server del partito democratico americano sono “scandalose” e “offensive”: lo sostiene l’ambasciatore Andrei Krutitskikh, rappresentante speciale di Putin per la cooperazione internazionale nella sicurezza informatica. “Penso che sia semplicemente scandaloso – ha detto il diplomatico – e un segno di debolezza arrivare a questo tipo di argomentazioni. La mia posizione – ha aggiunto – è basata sul fatto che gli americani non hanno presentato e non presentano nessuna lamentela ufficiale”. Sono “parte della retorica della campagna elettorale e non stabiliscono nulla di definito”: e’ cosi’ che il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha bollato le accuse che Hillary Clinton rivolge alla Russia per l’attacco hacker ai server del partito democratico Usa. “Non c’era nulla di concreto nelle sue accuse, che erano piuttosto dichiarazioni emotive”, ha detto Peskov. Ci sono gli 007 russi dietro l’attacco al sistema informatico del comitato nazionale democratico e che ha anche lambito la banca dati della campagna elettorale di Hillary Clinton. E’ la candidata democratica alla presidenza in persona a confermare adesso quanto da giorni va emergendo con i sospetti di cyber-intrusioni dettate da Mosca che levano nuovi venti di guerra fredda nell’era 2.0 e agitano le acque gia’ tumultuose di una campagna elettorale in cui si prospetta, nei 100 giorni esatti che separano dall’election day dell’8 novembre, una resa dei conti Clinton-Trump senza esclusione di colpi. “Sappiamo che i servizi di intelligence russi hanno violato (il sistema informatico) del Comitato nazionale democratico e sappiamo che hanno fatto in modo di far circolare quelle email e sappiamo che Donald Trump ha mostrato una preoccupante tendenza a sostegno di Putin”, ha detto Hillary Clinton in un’ intervista a Fox News, la prima dall’ufficializzazione della nomination per la candidatura alla presidenza e in cui risponde cosi’ agli attacchi di Trump che non ha mancato di mirare dritto alla ‘vulnerabilita” della rivale, con un portavoce della sua campagna che ha evocato anche quell”emailgate’ per cui Clinton e’ stata di fatto scagionata dall’Fbi ma che resta ombra minacciosa sulla sua corsa per la Casa Bianca: “Ovunque c’e’ Hillary Clinton c’e’ un problema. Si spera che almeno questa volta non abbia messo a rischio la sicurezza nazionale”.

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