TUNISI, 24 GIU – “Diverse fonti hanno confermato l’esistenza di un piano di assassinio del presidente della Repubblica, Kaïs Saïed”. Lo ha riferito alla stampa la portavoce del ministero dell’Interno, Fadhila Khelifi parlando di un attentato sventato e spiegando che da quanto è emerso si tratta di minacce mirate ad incidere sulla sicurezza nazionale. Il ministero dell’Interno “ha elogiato gli sforzi delle forze di polizia che continuano a lavorare per la salvaguardia della sicurezza nazionale e della Presidenza della Repubblica”, ha detto ancora la portavoce rivelando che le forze dell’ordine hanno sventato un attacco terroristico il 23 giugno 2022. Si tratterebbe di un “lupo solitario” che aveva preso di mira un’unità di sicurezza schierata davanti a una delle installazioni sensibili. L’autore è stato arrestato e l’arma del delitto sequestrata. Parlando dell’arresto di ieri dell’ex premier Hamadi Jebali (2011-2013), pur senza mai farne espressamente il nome, la portavoce ha confermato il coinvolgimento dell’associazione caritativa “Namaa Tounes”, di cui è responsabile, in un caso di finanziamento estero illecito e di riciclaggio di denaro. Khelifi ha assicurato che sono state identificate transazioni finanziarie dubbie riguardanti l’associazione Namaa nonché ingenti trasferimenti dall’estero non compatibili con l’ attività dichiarata. Ad essere indagato nello stesso procedimento anche il genero dell’ex politico, oggetto di diverse indagini per ingiusto arricchimento, che attualmente è in fuga. La portavoce del ministero dell’Interno non ha risposto invece alla domanda circa la possibilità di un nesso tra le accuse che gravano sull’associazione Namaa e le minacce rivolte al Presidente della Repubblica. (ANSA)