TUNISI, 23 LUG – Il Sindacato dei giornalisti tunisini (Snjt) ha denunciato in una nota il comportamento delle forze dell’ordine ieri durante una manifestazione a Tunisi della società civile contro il referendum costituzionale, definendolo “un crimine efferato contro la democrazia che non può essere in alcun modo giustificato”. Al termine della manifestazione infatti un gruppo di attivisti e giornalisti che si stava avvicinando alla sede del ministero dell’Interno sull’Avenue Bourguiba è stato bloccato con la forza dalla polizia, con feriti e qualche fermo. Il sindacato ha accusato il ministero dell’Interno, “che ha ordinato” questi attacchi “e ha invitato le autorità giudiziarie ad assumersi le proprie responsabilità e ad aprire un’indagine sulle pratiche arbitrarie di sicurezza che hanno colpito decine di tunisini, causando loro gravi danni fisici e psicologici”. Il sindacato esprime inoltre “la sua ferma condanna della politica di repressione poliziesca che ha preso di mira i manifestanti e dei meccanismi antidemocratici adottati dal potere in atto che non faranno altro che alimentare la rabbia nei confronti dell’istituzione di sicurezza e aggravare la crisi tra i cittadini e lo Stato”. Anche il presidente del sindacato dei giornali, Mehdi Jelassi, è stato vittima di un aggressione della polizia mentre partecipava ieri a una manifestazione contro il referendum del 25 luglio e ha dovuto essere curato sul posto dai vigili del fuoco.