LA GUERRA
Sui cieli dell’Ucraina il drone Forte12 partito da Sigonella: i timori di un impegno maggiore della base siciliana
L'unico velivolo visibile nel cielo del teatro militare ucraino è, al momento, un drone Global Hawk partito la notte scorsa da #Sigonella. Un altro drone, anche questo partito dalla base in Sicilia, potrebbe essere presente in quello spazio. Dalla base è partito un terzo drone.
— Ultime Notizie (@ultimenotizie) February 24, 2022
In molti sul sito Flightradar24 si sono imbattuti sull'immagine che riprende sui cieli dell'ucraina un solo aereo. E si tratta di un aereo senza pilota americano, i famosi Global Hawk, i droni militari da ricognizione. E' partito da Sigonella, vicino Catania e ha raggiunto lo scenario di guerra. Dalle immagini si vede che il velivolo ha acceso il suo "risponditore radar" – e quindi è stato intercettato anche dal sito Flightradar24 e da tutti i radar civili – una volta giunto sul mare di fronte a Catania. Qui è salito in quota (a 17mila metri). Poi si è diretto verso l'Ucraina: una volta sul territorio ucraino ha fatto una missione di sorveglianza.
In questa crisi, al momento, la base militare di Sigonella ha visto solo l’impiego dei droni ma adesso che la guerra è cominciata con l'attacco della Russia non si può escludere che venga utilizzata anche per il decollo di caccia militari essendo una base straegica al centro del Mediterraneo.
«Siamo molto preoccupati per la situazione in Ucraina. Spero non si arrivi mai all’uso di Sigonella come base militare attiva» ha detto Rosario Lo Faro, sindaco di Lentini, su cui ricade parte dell’aeroporto militare dell’Aeronautica Militare Italiana di Sigonella.
L’aeroporto di Sigonella è sede del 41º Stormo AntiSom, l'11º Reparto manutenzione velivoli ed il 61º Gruppo Volo. «In passato – dice il sindaco Lo Faro – abbiamo già vissuto momenti del genere. Situazioni che hanno coinvolto anche il nostro territorio. Certo, non siamo indifferenti per come si stanno evolvendo le cose nella guerra in Ucraina».
Alla domanda se gli risulta che alla base militare di Sigonella ci sia lo stato di allerta, il primo cittadino, eletto tre mesi fa, dice: «Sinceramente non lo so. Stiamo ripristinando i rapporti con Sigonella in questo ultimo periodo. Un mese fa ci sono andato per parlare sia con la parte italiana e poi ho incontrato, in maniera occasionale, la parte americana. Stiamo cercando di riprendere i rapporti che nel recente passato non sono stati coltivati».
«Quando sono andato un mese fa -dice Lo Faro – non si parlava ancora delle tensioni in Ucraina. I problemi erano legati all’attività dell’Etna, ma non ho percepito preoccupazioni per altre situazioni. Ma il periodo era diverso, non era recente». Poi aggiunge: «Sigonella è una base operativa a tutti gli effetti, ha un ruolo strategico. Non credo sia cambiata la situazione. Ha un ruolo centrale, e noi siamo veramente preoccupati, non c'è dubbio».
«Al momento nulla è cambiato» comunque a Sigonella dopo l’operazione militare avviata dalla Russia. Secondo quanto si è appreso, «prosegue la normale attività» in una struttura che «non è una base avanzata» nello scenario attuale. L’aeroporto è gestito dall’aeronautica militare italiana e ospita anche la Naval air station (Nas) Sigonella dell’aviazione della marina degli Stati Uniti ed è utilizzato anche per operazioni della Nato. Da giorni da Sigonella decollano droni Global Hawk anche per la sorveglianza dell’aria interessata dall’attuale crisi internazionale. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA