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Sudafrica: rallenta lo scandalo del divano di Ramaphosa
Oltre mezzo mln dollari nascosti, Anc rinvia decisione
IL CAIRO, 02 DIC – Si allenta la pressione sul presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, sull’orlo delle dimissioni per aver nascosto al fisco sotto i cuscini di un divano almeno 580 mila dollari evitando pure di denunciare alla polizia quando gli furono rubati. Il comitato esecutivo nazionale (Nec) del suo partito al potere dalla fine dell’Apartheid nel 1994, l’African National Congress (Anc), ha sciolto una seduta che doveva essere decisiva per la sua sorte politica. L’aggiornamento viene segnalato il sito Eyewitness News citando una fonte ufficiale del partito e precisando che il Nec tornerà a riunirsi solo dopo che un “Comitato di lavoro nazionale” (Nwc) avrà esaminato il rapporto pubblicato mercoledì sera da una speciale commissione parlamentare d’inchiesta. Nel dossier si sostiene che Ramaphosa “potrebbe aver commesso (…) violazioni e errori” in relazione al furto con scasso del 2020 in un sua fattoria-allevamento. Si tratta di 580.000 dollari in contanti nascosti sotto i cuscini del divano di “una camera degli ospiti poco utilizzata”. Il presidente in passato aveva ammesso che la somma, derivante dalle vendita di bufali a un sudanese, era stata rubata da “sotto un sofà” del suo ranch, come da mesi scrivono i media da quando, in giugno, è emersa la vicenda. All’epoca un ex-capo dei servizi segreti e rivale politico del presidente, Arthur Fraser, sporse denuncia alla polizia sostenendo che Ramaphosa aveva tenuto nascosto il furto di una somma tra i quattro e gli otto milioni di dollari subito nel febbraio 2020 nella sua tenuta “Phala Phala” nel nord-est del Paese, dove il denaro era nascosto all’interno di mobili: invece di avvertire le autorità, il presidente avrebbe organizzato un sequestro dei ladri per convincerli a mantenere il segreto corrompendoli o quantomeno contato su indagini private condotte dal capo della sicurezza presidenziale, hanno riferito autorevoli media.