(ANSAMed) – BEIRUT, 21 DIC – Il presidente siriano Bashar al Assad ha oggi emesso un decreto presidenziale che prevede un’amnistia parziale per i detenuti riconosciuti colpevoli di una serie di crimini previsti dal codice penale e commessi prima del 21 dicembre 2022. Lo riferisce l’agenzia governativa di notizie Sana, che pubblica il testo integrale del decreto. Tra i crimini amnistiati c’è quello di diserzione in un paese travolto da più di 11 anni di conflitto armato e il cui esercito è stato dilaniato da diserzioni e scissioni interne, sin dall’inizio delle violenze nel 2011. . Alla luce della gravosa crisi economica senza precedenti in tutta la Siria, la maggior parte dei giovani – abili alla leva obbligatoria e che dura più di 18 mesi – da anni tenta di lasciare illegalmente il paese. In Siria Il numero di disertori è dunque altissimo. Secondo il decreto presidenziale odierno, i disertori che sono ancora in patria hanno da oggi tre mesi di tempo per presentarsi ai centri di arruolamento perché decada il crimine di diserzione. Per quelli fuggiti all’estero il periodo di tempo per consegnarsi alle autorità senza essere arrestati è di quattro mesi. Dallo scoppio delle violenze armate in Siria fino a oggi, Assad ha emesso 21 decreti di amnistia, solitamente non riguardanti i dissidenti e i prigionieri politici. L’unica amnistia esplicitamente rivolta ai prigionieri politici, detti “terroristi”, è stata promulgata il 30 aprile scorso con la liberazione, a singhiozzo e nell’arco di diverse settimane, di un numero imprecisato di detenuti politici. Finora, secondo i dati delle organizzazioni umanitarie siriane e internazionali, gli oltre 130mila prigionieri politici siriani ancora dietro le sbarre non hanno beneficiato di queste amnistie parziali, che hanno consentito, in tutto, la liberazione di circa 7mila detenuti in quasi 12 anni. (ANSAMed).