Migliaia di persone nella cattedrale di Rouen e nel sagrato per i funerali di padre Jacques Hamel, il sacerdote ucciso esattamente una settimana fa mentre diceva messa nella chiesa di Saint-Etienne-du Rouvrier in un attacco rivendicato dall’Isis. “Lui vi avrebbe amato cosi, tutti uniti, tutti insieme, senza esclusioni”, ha detto l’arcivescovo di Rouen, Dominique Lebrun, rivolgendosi alla folla giunta ai funerali nonostante la pioggia che lui ha definito la “famiglia di Jacques”. Prima di iniziare la funzione, l’arcivescovo ha ringraziato anche i fedeli delle altre religioni, musulmani, ebrei, che si sono uniti al cordoglio per la morte del sacerdote ucciso. “Uniti affinché non succeda mai più”, ha sottolineato Lebrun, prima di cedere la parola ai famigliari di padre Hamel. In chiesa, anche il ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, mentre in piazza c’è tanta gente comune che con gli ombrelli forma un grande mosaico multicolore. Per i funerali di padre Jacques l’intera zona della cattedrale e le strade circostanti sono protette da un ingente dispositivo di sicurezza. Poco dopo mezzogiorno, venti camion della polizia hanno blindato ogni accesso all’edificio religioso. Chiunque voglia passare è sottoposto a rigidi controlli di zaini e borse. Alla messa celebrata dall’arcivescovo di Rouen, Dominique Lebrun, partecipano anche l’arcivescovo di Marsiglia e presidente della conferenza episcopale francese, Georges Pontier, e l’ex arcivescovo di Rouen, Jean-Charles Décubes. In conferenza stampa, Lebrun si è rallegrato per la scelta della famiglia Hamel di leggere un passo del vangelo secondo Matteo noto come il “discorso della montagna” nel quale Gesù dice: “Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano”. All’interno della splendida cattedrale gotica, una delle più importanti di Francia, sono presenti oltre duemila persone, a cui si aggiunge la folla rimasta all’esterno davanti al maxischermo.