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Onu: Svizzera in Consiglio sicurezza, atteso voto storico

Cinque i candidati

Di Redazione |

GINEVRA, 09 GIU – Salvo improbabili imprevisti, la Svizzera si appresta a vivere oggi una “giornata storica” con il voto in programma a New York per entrare per la prima volta nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, in qualità di membro non permanente. Per il Paese neutrale, a quasi 20 anni dalla sua adesione all’Onu, si tratta di un passo importante e atteso da anni, sottolineano oggi i media media elvetici. Davanti alla stampa a New York, il Presidente della Confederazione elvetica Ignazio Cassis, è rimasto cauto, ma fiducioso sull’esito del voto . “La Svizzera si trova in questo momento in un capitolo importante della sua storia in termini di politica estera”, ha detto citato dall’agenzia di stampa elvetica Keystone- Ats. Cinque Paesi sono candidati a cinque seggi di membri non permanenti al Consiglio di sicurezza per un seggio non permanente nel biennio 2023-2024, a partire dal 1 gennaio 2023. Oltre alla Svizzera si tratta di Malta, Giappone, Mozambico ed Ecuador. A pronunciarsi sarà l’Assemblea generale dell’Onu. La candidatura elvetica risale al 2011, ma non tutti i partiti sono a favore. Le voci più critiche si sono alzate dai ranghi dell’Udc, il partito di destra sovranista, ma il Parlamento ha sempre sostenuto la posizione del governo, ricordano i media svizzeri e lo scorso marzo le due camere del legislativo hanno respinto una mozione dell’Udc che chiedeva il ritiro della candidatura in nome della neutralità. Per i contrari, con l’entrata della Svizzera nel Consiglio di sicurezza il ruolo di mediatore neutrale della diplomazia elvetica rischia di essere compromesso. Per il governo, che cita le esperienze di altri Stati neutrali e non allineati come Austria, Irlanda e Svezia che sono stati più volte membri del Consiglio di sicurezza, l’ingresso della Confederazione è invece “pienamente compatibile con la sua neutralità”. Inoltre, “le voci indipendenti come quelle della Svizzera, che sostengono un ordine internazionale basato sul diritto e sono in grado di costruire ponti tra i vari schieramenti, assumono un’importanza fondamentale in seno al Consiglio di sicurezza, soprattutto alla luce dell’attuale situazione mondiale”.

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