(ANSAMed) – BEIRUT, 24 FEB – Più di due terzi della
popolazione siriana di circa 20 milioni di persone ha bisogno di
aiuti umanitari, un vero e proprio record dopo 11 anni di
conflitto armato nel martoriato paese mediterraneo.
Lo ha riferito nelle ultime ore l’Ufficio per il
coordinamento umanitario dell’Onu (Ocha), affermando che 14
milioni e seicentomila siriani devono fare affidamento sul
sostentamento umanitario internazionale. Una cifra in aumento
rispetto al 2020, quando si contavano 13 milioni e 400mila
siriani bisognose di protezione e di assistenza alimentare e
sanitaria.
“La sofferenza in Siria è al livello più alto dall’inizio
della crisi”, ha affermato Mark Cutts, vice coordinatore
regionale di Ocha per la Siria e in riferimento allo scoppio
delle violenze nel 2011. “Le Nazioni Unite e i suoi partner
assistono sette milioni di persone ogni mese, ma è necessario
più sostegno”, ha aggiunto Cutts su Twitter.
Il conflitto ha per ora causato la morte di circa mezzo
milione di persone. E circa 12 milioni di siriani. hanno in
questi anni dovuto abbandonare le loro case, sia come profughi
all’estero, sia come sfollati in patria.
Dal 2019 la Siria è inoltre segnata dalla peggiore crisi
finanziaria degli ultimi decenni, palesatasi nel vicino Libano
dove è fallito il sistema bancario e poi estesa a tutta la
regione.
La pandemia e le sue ripercussioni globali e regionali ha
acuito l’insicurezza economica e alimentare della stragrande
maggioranza dei siriani.
Ocha afferma che anche le persone che non sono mai state
sfollate, o che sono tornate nelle loro zone di origine prima
del gennaio 2021, trovano sempre più difficoltà a soddisfare i
propri bisogni primari. La crisi siriana, conclude l’Onu, si
aggrava di giorno in giorno. (ANSAMed).