il caso
Moskva affondato, le famiglie dell’equipaggio chiedono una “operazione verità”
Il padre di un marinaio di leva di 21 anni ha scritto agli ufficiali sull'unico social autorizzato in Russia: «Perché voi ufficiali siete vivi e mio figlio, appena arruolato, è morto?»
Parenti di alcuni membri dell’equipaggio dell’incrociatore Moskva affondato nel Mar Nero hanno scritto sul principale social media russo VKontakte che i loro familiari che si trovavano sulla nave sono scomparsi. Lo riporta il sito di informazioni Meduza, ripreso dall’Ukrainska Pravda. Tra gli altri, Dmytro Shkrebets ha affermato che suo figlio Yegor prestava servizio sull'incrociatore e dopo l’affondamento è stato incluso negli elenchi dei «dispersi».
«Mio figlio, soldato di leva, come mi è stato detto dai comandanti diretti dell’incrociatore Moskva, non è tra i morti e i feriti ed è indicato come disperso: scomparso in mare aperto?», ha scritto Skrebets, «dopo i miei tentativi di chiarire i dettagli dell’incidente, il comandante dell’incrociatore e il suo vice hanno smesso di comunicare con me. Ho chiesto direttamente perché voi ufficiali siete vivi e mio figlio, appena arruolato, è morto?».
Il padre del giovane marinaio ha aggiunto che il figlio è stato chiamato al servizio militare il 2 luglio 2021 e sull'incrociatore ha servito come cuoco di bordo. L’uomo ha chiesto agli utenti del social di diffondere il suo messaggio, "affinché questa terribile tragedia non venga coperta», e ha detto che intende dedicare la sua vita affinché «la verità prevalga in questa storia». Allo stesso tempo, sulla sua pagina sul social network, ha pubblicato incoraggiamenti per l’esercito russo e l’affermazione che «l'Ucraina non dovrebbe esistere». Shkrebets anche pubblicato le foto del figlio e dei suoi compagni, scattate, secondo lui, quattro giorni prima della scomparsa. Il post originale è stato rimosso, ma in seguito l’uomo ha ripubblicato il testo con il commento, «verrà rimosso presto». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA