MILANO – Luca Parmitano non è più il comandante della Stazione spaziale internazionale. A poche ore dal rientro sulla Terra, l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) ha passato il testimone al collega russo Oleg Skripochka, dopo aver pronunciato un discorso d’addio carico di emozione in cui ha ringraziato uno per uno i suoi compagni di viaggio. «La gratitudine che ho provato il primo giorno è andata crescendo in questi 200 giorni: ognuno di voi mi ha insegnato molte lezioni», ha detto AstroLuca stringendo forte il microfono in mano. «Voglio che il mio equipaggio sia orgoglioso di quello che ha raggiunto. Ci sono persone a Terra che tengono il conto delle cose che abbiamo fatto: quante attività extraveicolari, quante ore di lavoro sugli esperimenti, quante ore trascorriamo quassù. Ma quello che è davvero importante è ciò che avete raggiunto come squadra. Quello che ha reso tutto questo possibile è la vostra incredibile dedizione e per questo mi sento profondamente debitore». Al termine del discorso, Parmitano ha consegnato a Skripochka la chiave che rappresenta il comando della Stazione spaziale. Il passaggio di consegne, sottolineato dal suono della campanella, si è poi concluso con un affettuoso abbraccio collettivo. Dopo sei mesi in orbita, ora è arrivato il momento per AstroLuca di affrontare gli ultimi preparativi in vista del rientro sulla Terra, che farà in compagnia dell’astronauta russo Alexander Skvortsov e della statunitense Christina Koch (rimasta a bordo della Iss per ben un anno).
Dopo aver indossato le tute pressurizzate, i tre astronauti saluteranno il resto dell’equipaggio ed entreranno nella Soyuz. Queste prime fasi saranno trasmesse in diretta dalla tv della Nasa a partire dalle ore 3 di giovedì 6 febbraio.
Successivamente «si procederà alla chiusura del portello, con una procedura lunga, che richiederà alcune decine di minuti, per verificare che non ci siano perdite», spiega Bernardo Patti, capo del Gruppo di esplorazione dell’Agenzia spaziale europea (Esa).
Intorno alle ore 6:49 avverrà il distacco della Soyuz dalla Stazione spaziale. Poco dopo, il modulo di rientro coi tre astronauti si separerà dal modulo orbitale e quello di servizio (che si distruggeranno nel rientro) e si metterà in posizione, in modo che lo scudo termico possa proteggerlo dai 1.600 gradi di temperatura che si verranno a creare per la frizione con l’atmosfera. A 120 chilometri di altitudine avverrà una brusca frenata, che schiaccerà gli astronauti sui loro sedili con una forza 4-5 volte superiore alla gravità celeste. A quel punto si apriranno i paracaduti del modulo e con l’accensione dei retrorazzi si limiterà la velocità di impatto a circa 5 chilometri orari. A partire dalle ore 9 anche la tv dell’Esa seguirà in diretta le fasi dell’atterraggio, previsto in Kazakistan intorno alle 10:14.