Gli svizzeri hanno approvato oggi un vasto inasprimento delle norme sul divieto della pubblicità del tabacco: alle urne il 56,6% degli elettori si è espresso a favore dell’iniziativa intitolata "Sì alla protezione dei bambini e degli adolescenti dalla pubblicità del tabacco". Il testo – che ha ottenuto la maggioranza di 15 cantoni su 26 – chiede in particolare di vietare tutte le forme di pubblicità che raggiungano i minorenni.
«Siamo molto contenti che i bambini possano essere efficacemente protetti dalla pubblicità del tabacco in futuro», si è rallegrata la Lega svizzera contro il cancro. In materia di pubblicità dei prodotti del tabacco, la Svizzera è attualmente più permissiva della stragrande maggioranza dei Paesi europei. Nella Confederazione è consentito farlo ed è vietata la pubblicità solo se si rivolge in modo mirato ai minorenni. Il Paese inoltre ha solo sottoscritto la Convenzione quadro dell’Oms sul controllo del tabacco ma risulta tra i pochissimi Paesi europei a non averla ratificata. In Svizzera non a caso hanno sede i giganti del tabacco Philip Morris, Japan Tobacco International e British American Tobacco.
Il testo approvato oggi vuole estendere il divieto a ogni forma di pubblicità che raggiunge i minorenni e quindi anche la pubblicità rivolta principalmente agli adulti, ma ugualmente accessibile ai giovani. Le reclame di sigarette e altri prodotti del tabacco saranno quindi bandite ovunque, dai cartelloni agli spot al cinema, e non saranno consentite sponsorizzazioni di manifestazioni. Resterà permessa solo la promozione destinata agli adulti, veicolata ad esempio tramite e-mail o volantini e quindi invisibile ai più giovani.
Lanciata da numerose organizzazioni del settore sanitario, l'iniziativa era osteggiata dal governo, che riteneva il divieto troppo esteso. Sempre oggi, gli svizzeri hanno invece bocciato gli altri tre oggetti di referendum a livello federale. L'iniziativa popolare per proibire le sperimentazioni su animali e esseri umani ha subito una netta disfatta, con una valanga di pareri contrari pari al 79,1%. Bocciata dal 63% degli elettori anche la modifica della legge per sopprimere una delle tasse da bollo in vigore. Infine, il pacchetto di misure a favore dei media – approvato dal Parlamento per aiutare il settore a far fronte al crollo delle entrate pubblicitarie – è stato respinto dal 54,6% dei votanti.