Zaporizhzhia e Ucraina del Sud, Rivne e Khmelnytskyi, oltre a Chernobyl dismessa in seguito all’incidente del 1986: sono quattro le centrali nucleari attualmente operative in Ucraina, per un totale di 15 reattori che forniscono al Paese la metà del fabbisogno elettrico. Tutte sono gestite dalla Energoatom, l’azienda nazionale ucraina a cui fa capo l’energia nucleare nel Paese, e utilizzano reattori ad acqua pressurizzata, simili a quelli utilizzati nella maggior delle centrali attive nel mondo.
La centrale di Zaporizhzhia occupata dall’esercito russo, si trova nel Sud-Est dell’Ucraina, è la più grande d’Europa e una delle dieci centrali nucleari più grandi del mondo. Ha sei reattori, una potenza di circa 6 MegaWatt (MW) e occupa un’area di 104,7 ettari sulle rive del bacino idrico di Kakhovka, vicino alla centrale termoelettrica di Zaporozhe. Oltre alla centrale vera e propria che ospita le unità dei reattori, comprende una serie di edifici, compreso quello colpito il 4 marzo, dedicato all’addestramento del personale tecnico.
Sempre nella zona meridionale, a Yuzhnoukrainsk, si trova la centrale Ucraina del Sud, la seconda più grande del Paese, con tre reattori e una potenza di 3 MW e dal 2013 al 1029 ha subito diversi aggiornamenti, tali da portare la sua vita operativa a 30 anni. A Nord Ovest del Paese, a Varash, in un’altra area occupata recentemente dalla Russia, si trova l’impianto di Rivne, con quattro reattori attualmente in funzione e una potenza di circa 3 MW. Dei quattro reattori, due sono stati recentemente modificati in modo da garantirne il funzionamento per 20 anni.
Sempre a Nord Ovest, a Netishyn, si trova la quarta centrale, quella di Khmelnytskyi, che ha due reattori con una potenza di circa 2 MW. Nel 2021 Energoatom e l’azienda americana Westinghouse Electric, che fornisce il combustibile ad alcuni dei reattori della centrale di Zaporizhzhia, avevano firmato un contratto per la costruzione del primo reattore Westinghouse AP1000 in Ucraina, proprio nel complesso di Khmelnytskyi.