(ANSAMed) – BEIRUT, 21 MAR – Sabato prossimo 26 marzo a
Baghdad è prevista l’attesa seduta del parlamento per l’elezione
del presidente della Repubblica, che secondo la convenzione
politica interna deve appartenere alla comunità curda.
Lo riferiscono media di Baghdad, secondo cui i partiti
rappresentanti nell’assemblea nazionale sono però ancora divisi
sul nome del futuro capo dello Stato.
La maggioranza parlamentare, formata dai deputati del leader
sciita Moqata Sadr, da quelli del Partito democratico del
Kurdistan (Pdk) del clan Barzani e da quelli del partito del
presidente del parlamento Muhammad Halbusi, sostiene Reber Ahmed
Barzani, esponente di secondo piano della famiglia Barzani.
A questo fronte si contrappone una minoranza di deputati,
sostenuti però dall’Iran, che appoggiano la candidatura del
presidente uscente, Barham Saleh, in quota del partito
dell’Unione Democratica del Kurdistan (Udk), guidato dal clan
curdo dei Talabani, rivali dei Barzani.
Dal 2005 la posizione di capo di Stato è di fatto in mano a
esponenti dell’Udk anche se alle precedenti elezioni del 2018 il
Pdk ha provato a insidiare questo primato.
Di fronte allo stallo negoziale in vista della seduta del 26
marzo, proseguono intensi i negoziati tra le parti per evitare
uno scontro in aula che, secondo analisti locali, potrebbe avere
ripercussioni negative sulla stabilità politica dell’intero
paese. (ANSAMed).