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India sopraffatta dal Covid, l’Italia blocca gli ingressi per fermare la nuova variante del virus
Ospedali che lanciano sos perché i pazienti muoiono per mancanza di ossigeno: è questa l’ultima istantanea dell’incubo Covid in cui è ripiombata l’India, travolta da una variante che ha provocato un milione di contagi in tre giorni. Una mutazione temibile, forse resistente agli attuali vaccini, che ora spaventa l’Europa. Dopo essere comparsa in alcuni Paesi, inclusa l’Italia, un primo caso è stato registrato anche in Svizzera.
La variante denominata B.1.617, che presenta una doppia mutazione rispetto al ceppo originario e appare più facilmente trasmissibile, ha riportato l’India in piena emergenza. Appena un mese fa il ministro della Salute annunciava che l’epidemia era giunta «alla fine», mentre adesso il governo è costretto a inviare le forze armate nelle aree più colpite per i rifornimenti. Negli ultimi tre giorni sono stati bruciati altrettanti record, con oltre 340 mila contagi registrati nelle ultime 24 ore (oltre un terzo degli 893 mila nel mondo, anch’essi un record).
Per questo oggi in Italia il ministro per la Salute, Roberto Speranza ha firmato una nuova ordinanza che «vieta l’ingresso in Italia a chi negli ultimi 14 giorni è stato in India. I residenti in Italia potranno rientrare con tampone in partenza e all’arrivo e con obbligo di quarantena. Chiunque sia stato in India negli ultimi 14 giorni e si trovi già nel nostro Paese è tenuto a sottoporsi a tampone contattando i dipartimenti di prevenzione».
Speranza lo ha annunciato su Facebook spiegando che «i nostri scienziati sono al lavoro per studiare la nuova variante indiana. Non possiamo abbassare la guardia. Venerdì è stato il giorno record per casi a livello mondiale con 893.000 positivi di cui 346.000 proprio in India».
La variante indiana è caratterizzata da una duplice mutazione della proteina Spike. E proprio questa particolare “mutazione tandem” sarebbe alla base di una sua maggiore trasmissibilità, anche se gli studi sono in corso e manca ancora una conferma definitiva. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA